GARZONI - La piazza universale - 1589

6o2 V i A 2 Z A tb,ammorbate didentro,appefate difuori,chele Gabrine in comparace– ne fon più defiderabili che loro. Vero fia cofa ottima, e faggia da donerò lafciar quefle lupe di Famulo, &di Remo,fuggir quefle vacche d'Apol- lofchifhr quefle chimere, abbandonar quefle Medufe monfiruofe ; chiu der l orecchie a queste Cirene maladette,dar ripulfa a quefle Belidefen-xa fondo,fcacciarlc in tutto dal commercio nofiro, come fece Diana Elice fe ttina di Giouedd confortio delle T^infe, dicendo Quidio quefle parole i perfino d'efi a. 1 procul hincdixitfacros ne potine fontes, Cinthia dequefuoiufftdecedere cetu. • Eferuirfi di quel configlio deWifiefio. '• Ad mea deceptiiuuenes pnecepta venite ». Quosferus ex omni parte fefellit amor. Vere he e cofa troppo chiara,® manifefta,che l'amor delle meretrici non cagionaaltro, che miferia, & infelicità per fine defuoi pi aceri. V adira dunque tutte le cortigiane in chiafio;egli huomini faggi, & prudenti at tendino ad altri fiudi,che rechino lorovtilità,gloria,&b onore, bau endo filo dal confortio delle meretrici danno,evergognavnitiinfieme. Annotarion c fopra il lxxiiij, Diicorfo. Moltiffìme cofe intorn o à queit e profan e Meretricifi trottano in Celio Rhodi- (uno allib.j &cap al lib.tecap .7j.C0fi in Pietr o Crinito al ub.;. & capi. & al .ib -9c cap .8 .Cofi in Pietro Vittor o ,a cart e 4j S.& 177.& 101. DE' R V F F I AN I, E T DEL LE RVF F I ANE. Difcorfo. lxx?. $A FETIDO tanta amiciila, e tanta strettezza di parente– la fra loro l'arte delle Meretrici,® quella de Ruffiani, chef può dir veramente, che vengbino legati infieme col nodo Gordiano-.h cofa molto giù fia,® conucneuole, che al ragio– namento di quella ficceda il difcorfo di quefla, acciò cjfvna catena tale non paia inettamente nell'officina de mìei difiorfi difunita, & fieparata. Verò,dandoprincipio al ragionar di quefla profeffionC accorta fuor di modo, ® fottile,io lantepongo fenzafallo alcuno all'arte meretri ciaiperche da quefla come da maestra fi impara quanto difraude,e di m litia nelle Cortigiane fi troni, e dalla fola di effa tutte le truffe fi caua nomde le difcepole ammaeflrate fagacemente infdiano altrui,® con va rij colpi da furbe fanno reflar quefli fi fortififiarauìerì al vifchio delle lor parole prefi, ®gabati :Fu molto favorita queft'arte( benché indegna- men-

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