GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1 V E /{_ S Jl L E. 62$ magisteri d'elio horologio,et da infiniti germani, che hoggidì portano lì nato in qfla profeffione,uenedo tutti gli borologij più belli,®- piugiusli dalle parti loro ouefiopra tutti fu miracolofo quello che mandò Ferdinan do lmperatore(comeficriue ilBugato)a Solimano Rede Turchi. iUuale haueua tutti i moti delle sfiere, con fi mcrauigliofo artificio, & ingegno ridotti afegno, che l'opera, & l'auttore in queflaprofeffìone apparuero moslruafi al mondo. Ma il più giusto horologio del mòdo è quello de'ui/la ni che mai falla, perche fi fentano aluentre l'hora dipranfiodi colatio- nt,& della cen a mirabilmente.il vittoparticolare di quefli maeflri da. borologij è questo,cbeper ncttare,ò forbirfiolamente un horologio dima dono dui 0 tre ducafuquafi che non fifiappia che cofia importi il nettargli •didentro,®- che l huomo non s'accorga, che non gli fanno altra fattura attorno fi ben con molte dande, & parole dicono hauergli aggiufiati, racconcie le ruotcposta la mira a fegno, accomodato il tempo, raddriz– zato molti ferretthleuata la rugine ,& in fiomma col tenergli in mano Unmefe,fanno fembiate d'bauerui mefihiato molfopre dentro et a pena gli hano uìfii,r ostando appefi a un muro,o ferrati in una caffetta come da loro fi costuma. Hor questo bafti intorno a formatori d'borologij. Annotation e {opr a i l Ixxx . Difcorfo . 0 Intorn o al mcftier o de gli Horolog i Vedal i qualch e cofa in Pietr o Vittorio , a «aite ,3 84. D E' C O Z Z O N I, O V E RO C A V A L C A T O R I , O Cauallerizzi , e de ' S e l l a r d e ' Corridor i d a Tallio , a cauallo.Dili.od o lxx\j. Tanta, e tale la docilità de caualli, & l'attitudine loro a imparare quanto da Caualcatori fi può loro ir.fegnare, che (come narraTlmio nell'ottano libro delle fife Historie)in una città del Regno di Tlapoligià detta Sibari, non fidarne te gli huomini dell effercito,ma anco ì caualli al fuono del lafinfonia erano atterzati cornea damare;e tanto d'intdligcza naturale (per dir cofi)gli hapreftato lanatura,che fannocofie confermi all'buma na ragione, conoficendo quafi per prefagio le pugne, lagrimando per i padroni morti, intendendo le voci, i cenni, iparlari de' lor fignori ; Se– guitando lorme di quelli, ®- difendendo le vite d effi, quando il bifio- gno accada . Quindi Filiflo Greco narra del c audio di Dionifio tiran F'l'»°- no, che,lafciato vn giorno tutto inuolto nel fango , quando fi vide libero & ifpedito > feguitò fino a cafia i yefiigi dell'ingrato padrone Ej qua fi
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