GARZONI - La piazza universale - 1589

V X 1 V E S jt L E. 6^9 t 'tca, neUa quale (come dice "Platone nelfettimo della fua Republica)dcb bonoeffere inStruttifìngolar mente per potere enumerare, ® dijporre or dinatamente le [quadre; cofi nella Geometria per tor la mifura de' luo– ghi ; netta Cofmografia per conofcere ipaefi ; neli Aflrolog'ia per antive– derle pioggie, ifereni, i uenti, le tempeste, la longhezja delle notti ,-le tenebre,® la luce notturna;nette mecaniche mafifimamìte, per oppugna re iluoghi degli inimici,doue la cognitione delle mine, netta quale Pie– tro Tfauarrafu molto eccellete,etfamofio,glì è [opra tutto necejfaria,attd dHo a trovar le cave della terra,doue fi ponepoluere artificiale co un po– co difuoco,per madare all'aria le radici de fondamenti de gli edifici] . Dì quefie in Italia certo ne fu il primo inuentore Fracefco di Giorgio Sanefie ingegnere & architetto eccettetiffimoàl qval cogra fitìpeàio filava in 7 {a. poli in quel tepo ,che i Spagnuoli tolfiero quel regno delle mani de Fracefi, &ruinò il caftel dell'Ouo propinquo a Tfapolifin qnellaguerra che s'hebbe atthora in favor de Spagnuoli co tre di qfte mine, le quali fi fan– no in modoiche il fuoco,® Vaerebbe nella catta fi trovano, non babbiano da poter effalare: dove che bifogna farle dìficofie dal luogo che fi uuol of- fendere,accloche chilo difede,nouipoffa ufcir fuori aàimpcàir conerò acciò maco fi setafò ucda il cauamtto che fifh,per prohibire le tagliate,ò le cotiamine de gliinimici,auuertedo di fare quefie mine lieue frette,® tortuofie,® maffimamete prefjo al luogo,doue fi uuol far la ruina,cauàdo fiotto il luogo predetto un uacuo alto almeno braccia quattree di larghe^ Za due,® operado che il piano del fondo uenga tutto fiopra ali entrata del la mina,nel qual uacuo fi mettono e arattelli sfondati difiopra pieni di buo na,® gagliarda poluer e,et fra effi in mezp fiopra una tauola anco più poi vere,® da piò de' carattelli vn buono egrofio fiopino di bombagia storta fatto bollire in aceto,folfio,&fialnitro,® dipoi trauolto, euefiito bene di buona polvere d'artegliaria,efiedo dopo al fole beniffimo afiiuto,® anco fopra quefiomettedo unafiementella di polvere,® coprèdo tal stoppino, & polveri co docci di terra,ouerodi legno,® nel luogo dell'entrata mu– rato beniffimo,et attrauersado graffi pedali di quercia ò altri legni habì li a far refìfleza al cacciare che fa il fuoco,® dado a lucgc,ea tepoil fio co allafiemetella dìpolvere preffio al stoppino,per rumare, e profondare le muraglie, e bastioni della parte oppofia, come infiegna Vanr.occio nella Vacue c- fuaPirotechnia all'ultimo libro .Polibio nel nono libro defvoi Epitone» a o - lauda ne capitani il confiultarfi con hitomiuifiaputi, ® prattici delTarte militarefil filcntio di quelle cofie ch'I per farcia cognitione, ® peritia fin golare de'uiaggi co fi maritimi,come terreflri,la notitia delle opportunità de tempidlfiapere effequirefacilmente l'imprefie.® uaggiongono Emilio _ .. 'Trobo,e Cefare ne fiuoi commentari] il non confidar}! troppo,ne meno di pjob o fferarfi delle difficoltàda duigenzadn tutte lefue attionidldificcrrerpru dente-

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