GARZONI - La piazza universale - 1589

6*6 p t Jt : t 2 Jt ma voieuar& nel primo 'ìbro de Falli il medesimo fi legge dìTroteofi gliuol di ThetUche da latini è chiamato Vertvno,dicendo egli, llle fUar /i faciem tr•msfonaa:,®atteric arte'» Mox dnmìtus vìattistin fina membra ridite Ida che pia bdl e ,ebe.p i» di *erfe ,cbepiu.infoHìe,& rettone- trasformata W-fipùjìon velerai quells,che atempìnofin fanno le mafihere ncgiornì di carne naie,omendo ildem .j .ào infegnatole pi» strane Metamorfofì og gidì che maiiafegnaffe al tempo degli antichi?^' Bacehanali de'Roma, ni (come fame il Biondo nellafita Roma Trionfante,® Vicenzp Cartari nel fuo libro deliImagini degli Dei)le ione Bacche* MenadcquafipafC, Z.e ,®-J ]>iritate falcavano nude infieme congìouenUportado i capelli fciol ti:, & la fronte coronata di pampini, fcuotendo i Thirfi. che portavano i mano,® gridario purfempre Baccho,Baccho,ne quai tripudi; parte per il fàrore, parte per l'infolko v.estire,& effendo dì notte,ap.enafi conofec Hitno,accìò tanto, maggiore foffe. la licenza,®:plus frenata la lib erta de commercio disbonefo c bave vano infieme quelli dell'uno, & Valtro fef fofincheun certo Ebutio,®- Fecenia meretrice diede ragguaglio al fin* to delle maluagie operationidi quella peff mar agunanza,a cui no è nien te dìffmile quella.che fa oggidì in Val dilucerna,laqual fu diffipata per publico editto:®- cofi f »ronlevati* difìruttiiBaccanali .. Maal tempo, noftro dalle mafchere*hefon le fimie di quelle Menade antiche, fene fa tante* tante di quelle folennìpazzie & fe ne commettono tante delle d shone$à,®rde glecceffi*he fequel fu furore,quefioebefiialità,fe quelle furon lafciuie,quefle jonoafmefche luffurie,chei porci ifiefii nonfi imme Polidoro gono tanto nel fango, come elfinellafetente carnalità, la qual putifee YirgUio. ogni banda Vuol nondimeno^olidoro Virgilio nel quinto libro *heque~ fie mafchere fan uenute dalla fimilitudìne de giochiQuinquatrij*tMe gale fi, douei Romani andauano mafeh erati fch errando per.lacittà,& dandofi a un mar dipazziccome facciamo ancoranoi:& fioggionge che la Inghilterra filano h a fientìto ancorali lezzo di quefiaignominiofapro Celio Cai F e fii° ne > e flZdopenalauitain quellaprouinciaa qualuqueardifcedi mei cagaino. . ter f l mafchere al mito. Ma Celio Calcagnino huomo dottiffimo piup stoper moslrar(come iopenfo)la bellezza del fuoingegno, che per altro, fa un certo Apologo delle mafchere -affaigiudiciofo* tiene ladifefa di c loro,che uano mafcherati,difi:orrendo, che Socrate, hauendo da racco tare una favola amatorìa,non la uolfie recitare, fe prima con la uefle no fi coperfe il capo,il chefuunmodo di mafcherarf;che Efichilo & A rifio fané nonufciuanonel Trofcenio in altrafoggia*he mafcherati ;che Vlif fe®- Achille mentironfiiggiamente le perfine proprie *ue fi può dir che uifofemafembianzadimafchera;cbegliEgittijneUefupplicationidei larD.ei(come attesta lafauQUMìlefia)[iueflow. di halitiuati,®diuer finche

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