GARZONI - La piazza universale - 1589

V 5\ 1 V E /{. S U L r. 6 -4? occulti intedimethcbe[otto quei mostacci da magnifici,ouero da'villani, che fi portano al uifo ? come tagliaràmegliounagambaun Martano vi– gliacco a un pouerogètilbuomo, cheflraucs~lito,e immaficberatoi'come fi daràpiù ardìtamete vn'arcobugìata a unfuo inimico,cbe a quefia foggiai come fi captiuan meglio igiouenetti inesperti, & malaccorti, che fiotto quegli habitì di T{infe Ferrar efì,che portano fi garbatamente attorno le donne meretrici? àche modo fi ef rime meglio un penfiero amorofo, fitto quelle botte daghiotto,cbe dicono Burattinoci TedanteCl Zani,e Cratiano da Bologna?non fifa che iputti imparan dalle mafehere diper der laficvola?le putte di far fi allafineflra ? le maffare di andar tutto il dì per acqua? Icmadone difrequetar lazucco in cocchio, ouero in carro%- %a?laplebe diabbandonar le botteghe ? igentil h uomini di parer matti perle contrade ? i dottori di lafiìar lì itudu ? ifiolari di darfi aipu ttanef- mi,& impegnare i libri?e tutti egualmete di diventar disboneflì,® fior retti affamile danxeà ballale fi fede giofìrede ue ghie,le matt'inate,le firenateàl chìafiode pazzje,tuttefion compagne delle mafehere. Et però fi cochiude,che,fi cofi è di buonojutto e lor tano daloro,cr qvato è di cat tiuo,tutto è congionto a quelle, efendo elle inftrometo del dianolo, figlin le della Verfiari^compagne dell inferno, & ficurisfimafirada alfiume di Caronte^ alla palude Stigia. Hor parliamo d'altro . Annorarionelòpra il Ixxxiiij . DHccrlo . 11 Panfil o foleu a dire , che la Mafchti a fa quattr o effett i notabili , rend e la per- £bna audacc,pe r non ellc r conofeiuta , copr e la poucrt a di que i lisch e fon o mal uc- flitijinfegnadi parlar e àqucliijchc fon o vergogn o fi,&don a la libert i all e pcrlo- nc di grauità,& di rifpctto . DE' M A E S T RI DL C O R A MI oner o de'Cuoiai . Difcorf o lxxxv . Velli chefuron inuetori delle concie de'corami(par!o diquei più uili)fiebcn trouaronoopra commodifìima all'huon:o,on defiene trannofcarpe,sl.iual'uborxacchini,piantllc,%ptceli, mulle,&diuerfe altrefededì lavori per calciarlo ,& fie ben loperaèuaga, & ornata per tante forti di lavori vifio- fide i quali abondaB^ma,Venctia,7{apoli,Milano,Fioren'za,Siena ì Fer rara,Mantoa,& le piv celebri città di Italia,non fu però gran fatto il lo- ro,ejiendo tali maej'tri da tutti conoficiutiper uilifiimiplebci,talchc Mar fiale a vnaperfona di tal profefiione ,diedeil nome di Cerdone tutto lati- no,cbefignifica artefice uile,dicendo nel terzo libro.. Matt ytvelles coirò ludere Cerdotuo* Et questi tali furono chiamati da Romani Alutarij ; onde anco Tlau- to inmafiva Comedia difife,jllvtarivs Cerdo,avn maeflro di corami,che conpi mieto vocabolo fu chiamato Coriarius, & danoi Cvoiaio, che dal Spa-

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