GARZONI - La piazza universale - 1589

6 <o " P I A Z Z A SpAgmol ì dett« Corridori que adoba Cueros. Et oltra quello i maestri Coramihannu il mejiierofporco, fetido, e puzzolente fopramodo, eal tempo dede pefile-ze fono i primi, che vengono sbanditi, come que akgumentanol'aria cattiuanelle cittadiper cagion dell'acque ammorba te-.' bederìuan dalle pelli de gli animali che fon in fe iteffe di cattino, & laido odore in ognipxrte,per questo tengonoeerti luoghi riferitati e/fend troppo grane il morbo,che da quefìa putredine ficava.I loro infirumetìfo noie ime, il calcinaccio, e la uallonia, o corteccia,o mortella, e i ferri da fcarnare,®poi fi metton le pelli a mollce nel calcinaccio,® ffcarnano, & s'acconciano garbatamente.Ma quei par ticol ari che trottarono l'arte de' corami d'oro tanto nobili,epregiati a tipi nofìri, meritano neramente fomma gloria,® honore,per efferfnnoftratibuomini jingolari,® digran giudicio,aggiungendo una talperfettione a quell'artc,ch'craper altro co to di poco valore infe medefma.® vogliono alcuni, che il principio: & l'orìgine di qiteflo nobiliffmo lavoro 'fta venuto di Spagna,p effer di que la prouinciadifcefiimegliorimaefìri, che nella età moderna habbiano portato il vanto in quefiaprofeffione.Mpar de'quali vi èpoflo MifierTie tro Paolo Mdorano della città di 7>{apoli,fe forfè non è maggiore, per ha iter poffe luto infe tutta l'arte compitala quale in rari pei- l'eccellezafua veramente fi ritroua.Et perche molti curiofi bramar anno forfè dinteder il modo,col quale effa fi riduce afine,debbon fapere che fi piglian di que lepellì,con lequalififedrano le fearpe da calzolari, ®-b'ifogna che dalla banda del pelo fan lifeie,® p'dite,e poi fi mettono a molle in acqua chia raper vna notte, indi fi sbattono tutte ad vna advna fopra unapietra fida per diromperle bene,® dì poi fi lauano beniffmo, & fe necauafuo- ri l'acqua,® fatto queflo è di bifogno hauer vna pietra lifeia, ® grande più,che non è lapelle, fopra qutfiu difìiraria beniffmocon un certo fer– ro fatto a pofla,® di poi con vna pez^a afangaria bene. Tofiia fi piglia colla fattadi ritagli di cana pergamena, la qua! fifende beniffmo fopr la pellet & qui fa di mesìicro battere argento in fogli, ® coprir tutta la pe'le,e poi iauarla,e metterla fopra alcuna corda,o altra cofa ad afcìugar fi,® come fta bene impaffita s'inchioda fopra una tauola di legno, ®fi l feia afeiugare in tutto, e per tutto,e poi fi caua via della tauola, ®fì ta glia via quella parte,che none argetata:® fopra la pietrafibrunifee cS un fornitore fiuto i i Lapis Emau't s, acciò diuenti lufìra,® 1 bella, fatto qttefiè di mefiiero bavere una stampa intagliata in legno del difiegneed qua!e shanno a fare i corami,® bavere inchiofiro fatto di vernice, &fi mo di ragia,® con certe mazjpcche stenderlo fopra la itampa,e poi met terni fopra la pelle, ® stiparla ® indilafciarla afeiugare, & afeiutta s'inchioda fopra certe tauole,® fegli da la vernice,cbefà il color d'oro, la quale èfatta di oglio di lino quattro parti, rafia di pino due,aloe caval lino

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