GARZONI - La piazza universale - 1589

6s6 ' P I A Z Z A fcarabei.Et dopo contano allagente gli animali c'han fitto qualch rauigliofa attione dafentire,come ql bue cb'obedì al [congiuro di Titago ra;quel tordo chefalutaua l'imperator Romano* i Senatori ; quei storni dotti in lingua Greca,®- Romani infieme ;quelle rondinelle che fan l'uffi– cio di corriere,®- portan lettere da un luogo all'altro; quella cerua che fi lafciana pettinare ogni mattina da una vezzpfa fanciulla; quel dragone chefu fatto manfueto da Heraclito filofofo.Et quiuientrano ànarrardi ti te intricate Strade c'han fatto per la felua Herciniaja cui larghezza non fi può caualcare in men di none dkperla felua J^emea pojìa fra Gelona,e Tliunteiper l'Ida felua della Creta,®- della Frigia dotte ilpafiorello Tro– iano diede lafentenra della bellezza delle tre Dee,per lafelua Cimina ;f la Calidonia;per quella d'Ardenna,cheper dieci milapaff fi stende ver- fo VOceano;per lafelua Grinea,doue Mopfo, & Calcate venneroin còtro uerfia dell'arte dell indouinare; perlafelua Hircania p la Maratbonia, & per la Tartbenia,douele vergini fogliano effercitarfi nelle caccìaggio tii.Ma nell'vltimo della cena riferuano il cofetto da dar g dopopafto, & addoleìfeono affatto la bocca de i babbioni,raccotado mille nottità incre– dibili affatto c'bano uiflo,come le felue Calamine in Lidia, che fon fpinte dalle paniche doue l'buomo vuol ; il Tafo famofo tepio di Venere, do tfn chioflro,nel qual no pioue mai;il bofeo Ciminio,oue quel ebefipiant no fi può cauargiamai;i acqua d'Apollonia chiamata la tazza di Tjinf po, che fecddoTheopompo,predice le lorfciagure agli Apolloniat'nl'aitardi Giuuo Lacinia poflo allo fcoperto,doue le ceneri per gran ueto chefoffì,nB Apolloni fimouono;le donne Bithie in Scithia,c ipopoli Trib all'i neU'll ì: ria*be,fe de. codo Apollonide,®- lfgano,hano duepupilleper occhioft popoli diToto Filf°co°* Riamati Thibij,che (ecodo Filano in uno ban due pupille, e nell'altro Damonc. V* ^ cauallof popoli Famaci d'Etbiopia,che fecodo Damone,fanno un fu Mcgafthc dore,che marcife tutti i corpi che tocca;gli buominidel monte MÌlo ,ch fecodo M egafihene,hano i pie di uolpi co otto dita p ciaf un piede,i fcelUòi Sciopedi,c'hanno una gab a folla, ®rfi fanno ombra dal Sole co la pianta delti pie di,quegli altri preffo ai Trogloditi uerfo ponete, c'hanog Taurone. occ hinelle ffiallefecodo Ctefta,®- no hanno collo d'alcuna farle i Cboro* mandari,che,fecodo Tauronejn cambio difauellare,urlano terribilmete, hano il corpo pilofo,gli occhi verdi* i deti di cane;gli Aflomipreffo fonte del Gage*he nafeonfenza bocca* uiuon,fecondoTlinio,d'alito, & d'odorefolamentccbe tirano col nafo;le donne de'Magri,cbe fecondo C tarcOìpartorifcono difett'anni. Quell\ 4lcippe che partorì uno elefante: qlfanciulloSagontino*hefubito che fu nato ritornò di nuouo in corpo al madre;Dipiù co mille rifa cotono ai circolanti d'hauer uiflo quelToeta che pone Tlinio,di f fiottile cotpo,che le bifognaua appiccar il piobo a'p di, acciò no ne fofje portato dal ueto; hauer uiflo quelle due felue che p l 'ipffo Clitarco .

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