GARZONI - La piazza universale - 1589
pona&eum pr e c o n i um. Ttyn considerano punto il coniglio di Titagora, ttt il precetto Q ridiano, che dice. Ul Tarate paveorum crimtn diffundere in omnes. Tfcilfocraticocommadamento appreffo Laertio, Seoultu s 111 J pud te fet* mo,q uem folusaudieris . Ma allaguifa d'un Tantalo rivelano ifecreti de' I>ei,come una Lara T^nfa fbadonoi furtivi amo ridi Gioue,&come il bar biero dìMyda,diconr> a tuniche 1 tale è un afino,&peggio ancora.Qvefli Wégono<hiamatijtolfidalfauio,ilqnalendl Ecclefiasle dice. In rrultisfèc tnónibuS 't-.xìinmìttiuUuia.^rldgo farebbe a recitare quanto gli auttori del modo tutti imitante te con biaftmi infiniti carichino addcfjo a quefita Un gua.Ari(lotile nel fecÓdodegli animali diffe,chel buomo,a cemparatione di tutti gli altri mebri del corpo ha lingvapiccida,ferchc la natura ibi ritrata,dcciò come pufilla,di rado fi fiopra.Anaffarco filofifo oc condoli un giorno a parlar della lingua coglifuoi difcepoli,difJe queste parole,d. e r.ò fenza arte,& miiìerio la natura ci diede dui picci,due gàbe,due braccia, due mani,due occb't,e due orecchie,®- non più c'una lingi.c,uolido fignifi care^he nel ueleremll udire ..nell'operai e [oliamo efifer lunghi quanto ci piacemanelparlare pia parchi, chepotemv.£iante Filofifo ciccia, che di porte doppie era fiata chiufa,& ferrata la lingua dalla natvra,cioi del le labra,& de'act'nacdhfe nefiefie come in fortezza ficurajenza mefirar fi fiora. Io mi ricordo baia r letto, che S-olone era fililo di dire, lfitr.d e tu loquace,che cofiafei,fi «5 cittàfenza muro, rafiafenzapotta,nauefinz/go uerno,uafiofinza coperchile cauallofcnzafreno? & lui efiopar che allu- def]eTheofrafioErefiodiccndo;chepiv eradafidarfi dnn-cauallo frenato, the d'una lingua fcompofia.e fioncertata Socratc(come referifee Laeriio) 0 E r d ; ° dìccua due cofie douerfi imparare al mondo bene, il benparlarc,e l ben ta- j,j n cere. Tittaco Filofifo era Confucio di dire,che la lingua erafattaaguufi de un ferro di lancia, ma però era peggiore delia lancia,perche la lancia im– piaga la carne folamente, mata lingua trapaffa il core. Efiendo rie ere al o Afioni». A frodo Filofifo della caufia, perche egli la maggior parte del tempo fe n'andafie per gli montimettedofi ogn'horaarifchio che le fiere il deitvraf- fero, rifpofe,Io fon più ficuro fra toro, che non hanno altre arme che gli denti,®- l'unghie dafarmi male,che fra gli huomini che hanno man'upìc di,unghie, denti,elinguainfieme.Ttutarconellibrod'tfchio nana, che quelli di Lidiabaueuano una legge, che colui, che fbffe di malalingua lo confinauano mez'amio in un luogo ferrato, fenza poter mai parlare con alcuno, & molte fiate anemie. che questi tali s'eiegeu ano più pre– tto ilare tre anni in galea, che mezjuno ferrati. Demofthene orato– refu riputato buomodi cofi gran dande,® dicofi laida lingua, qvan- do voleva che tuttala Grecia tremava di lu'uper il che ungiorno tutti gli Atheniefi s'unirono infkme nella piazja, & ordinarono.chtgli fife dato Tt ì un
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