GARZONI - La piazza universale - 1589
V 3 ^ I V E H_ S A L E. 661 monio,perche colpiacere che sha in dir male,fi séte di/piacere di riportar il nome di mur muratore* detrattore infume. Et alle notte ancora è cau- fa di correttiane*ome avene ì^icanorcil quale dicedo male di Filippo Re diMacedonia,dkeua il Re,che T^jcanore no era cattiuo,per che l'auifaua almeno quale effer doueua.Cbe accade poi favellare de i doni confati dalla linguai Tbeocrito Cbio no fu dal Re Antigono uccifoper l'efirema licerti del fio morderti Archiloco non fu bandito da Lacedemoni per quejla sfre nata mordacità mcdcftma? Dapbita Grammatico non fu crvcififjc fui mon te Tborace per la [no peffima,®- maldicente lingua contro i Re della ter- vai Anaffarco Fìlofofo non fu fatto pelare in un mortar di bronco da A- nacreonte Cyprio per la petulantiagrande del fuo parlare? Califbene non fu giudicato da Alefftndro alla morte per il fuo troppo licentiofo ragiona- _ re i Tantalo per la fuo lingua troppo loquace non e egli finto da Ovidio efi- U ferfiato dai Dei condannato a vnaperpetua fetcfmentre dice. Qnarit aquos in aquìs,®" poma fugacìa captat Tantalus,boc UHgarula lingua dedit. TLeuio Toeta per lofio troppa maUdìcenra nel fcrivere , non fa posto in ceppi da Triumviri ? Tbimagine hifiorico non fu in terdecto dalia cafa d'- Auguflo per cagion delU fina lingua troppo mordace,®- amaru'.enta? \on fingono i Toehper quefla lingua il corvo effer flato mutato di bianco in ne grò? che le donne furono cangiate in gauche Balbo loquace,che rivelò il Dante furto di Mercurio ad Apollo ,fu tramutato inpieìia t All'ultimo il dot tiffimo Dante nel fuo inferno, non pone fra gli altri, la turba de' loquaci da varii colpi di (bada tagliati dal Demonio* diuifì ? dicendo. Vn diavolo è qua dentro che n'accifma Sì crudelmente al taglio delta fhoia, Rimettendo ciafeun di quefla rifma. Al tempo nojiro l'Aretino per lofua lingua non ha riceuuto mille sfrifi } Il Franco non e flato impefoìTafquìno non e tutto il dì Stroppiato i Dun– que tacciano i detrattorie fi fer nino del detto di Zoilo , che vogliono dir male dopai che nonponno fare. Annoratione(opr a V 'xxxviij.Difcorfo . Intorn o a quell a materi a de ' Maldicent i tcdal i il Rhodigino , ne l libro ottau o dell e fue Antich e Icttioni.a l cap 46 .COIÌ Pietr o Ci inito.nc l terz o de Houeft a Dt - fcipl.a l cap.r.E t nell e Annoration i del Eeroaldo, a cart e j_. DE' S P E C I A R I , O V E R O A R OM A T A R l l . D IcorloJ .xxxìX . 7\(o ie'prìncìpaliargoment i dihonore c'babbianoappre/fo al mondo communemente ifpecian è quefio,che a quella guift che ì Medici nel libro dell'Ecclefiofiico, al capitolo trigefit- rno ottauo,dalla lingua d'Iddio fon commendati; cofi nel ca- Tt 1 pito-
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