GARZONI - La piazza universale - 1589

6"74 " P I A Z Z A D E' S E R V I T O R I, P A G G I, E T S C H I A V I. Difcorfò xcj . i Vantunque lafieruitù fia perfefleffa odiofa, con tutto che M. Bartolomeo Spatbafora in una fiua oratione molto elegante- mente la difenda, ejfendo e fa Vultimo di tutti i mali perfie tenxadì Tullio nelle Jue Filippiche; & che per detto diTita- gora l huomo debba fuggir e majfmamentc lafruita volon– taria,®-non parlo bora di quella delle libidini,& degli altri uitij ,fe bene è più mifierabile di tutte,per che non è al propofto mio,ma dì quella ch'èin tradotta per legge de gl'huomini, doue uno fi fa firuo furi altro per pr pria uolontà uedendofia quello,o efendo di naturauile faccommodaper pretto afruire un padroncperdendo la cara libertà,che fino agli animal muti amano per natura, fiopra ogni altra cofia. Inondimene fi trouano m animi ficiagurati ufiiti dalla feccia della plebe,ai quali pare di non potervi uer in qvefio mondofo non feruono ad altri,®-fi non fan figgetti all'impe– rio d'un bue,che,non che gli altri,ma ne anco fi ilefo qualche voltafia rt gere,& gouernare. Ma quando lafieruitù fia sforzata,& violenta, allhora nonpatifce eccettione alcuna;come non è da arguir quel Thedone Socrati coalqual fu fervo di Cebcacui cornea huomo dottiffimo dedicò Tlatoneil fuo lib.della immortalità deW animarne Diogene Cinico, che diffe a Xenit de Corìnthiofiuo copratore,cheriofapeua far altro mefiiero che comodare: nè quello Epitetto Filofiofodlqvale fi predicafervo dafi fteffo in quei Seruus Epiteflus fueram, qui corpore mancvs, Tauperie preffus, carus eram fiuperis. Epitetto . quelVEfopo Thrace, che Filofiofo nella cafia del fuo padrone Xanto marauiglia,®- stupore di tutti-.rie quel Menippo,i cuilibridottifimi fimo nonferrza honor diluìgrandi fimo,da Marco Fanone imitati. J YJ un Lau– rea Tullio,ounStatìo Cecilio,o un Terentio Africo,o un AlcmoneToeta, a quali tutti fu la forte inuìdiofia nemica intantoché patironottn tempoil giogo della feruitù,benchefof ero atti di dominare ad altri,no che fiore ef foggetti.peferuì-polotarij,&anco de'coprati molte forti ne furori apprefo -agli antichi.alcuni erano dettiTrapezopeì, c'haueuano cura d'attendere alla mefafiolamete,apparecchiar le touaglie,dar t'acqua alle manicarla touaglìa, portare in tauola, fruire alla menfia, & dif arar la tavola, altr erano detti Eleatri,l'ufficio de'quali era d'attendere alla cvcìna, & uerfar fra lefcudelle,e lcpignatte,altrìHercìti,che attedeuano alle cofe della u la.altri Mediaflini,chefuro comefion'hora inoftrigvatari,uerbigrafia L ronco Hiervfiatem da Conigliano.altri Capharìj,che s'adoperauano nei ba– gni a femore i uefiimeti di quellhche n'entravano de tre. altri Ferritribac chefuron come ìfchiaui d'oggidì cinti dicathena di ferro aipiedi, altrijla bularif,cbefiQriiferuitQridiflaUa } de'qHalidifcorro altrove.al tri col nome d'Acerfe-

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