GARZONI - La piazza universale - 1589

V I V E y A L S. 'ìfyf Mandato à Troia con l'armeuietate. Il aitaipaffo d'arme vietato è difpoflo dafervio,ch'tntenda de '.feriti. E Qice rotte neU'orat'tone per il Re Deiotaro, ch'era accuftto d batter mandato io aiuto di Cefare alcune genti > fra lecitali trottato un ferito, c.icx non cr der coteflo del Re,chefienzafapàta fuadebbe avvenire. Et quando efi an– darono allagverrafempre v'andarono per necefft : ; come quando i Greci fecero la giornata contraiTer.fi a Marathone;&qvado Cleomene Re de? Lacedemoni riduffe l'effercito anouemila'<; efendo reflati per le gverre k Lacedemoni al numero di mille e cinquecento fidati fiolamenie,cofi qua. § i Romani dopo la rotta d Annibale à Canne diedero fddo a otto miUjcrui, Euripide dice,chenon s'ha maggiore inimicane peggiore, ne pia difutile delfiruo.È Democrito dice Alferuo èpofeftonenectfarla, ma nàuthbea. Tlauto nel Tfeudolo dipinge la natura loro in cotefleparole, Generatine 'tThùomini da sferza,®* da mazzate. Et Luciano nella Talinvra dice Han fiofempre iferuìtorile villanie in pronto contra i padroni, le rubbarie, le trvfe,la fiiga,V arroganza,la dapocagine; l'ebrietà, l ingordigia, il rufaf– fi empreflatardità,®- la poltroneria. Diquefla materiaragionain tal ma» doStrophiloferito nell 'Ai ularia di Tlauto. '"• Mede tifano i padroni iferui loro, Male iferui vbedifeono a ipadroni. Cofi qvefune quegli il dotter fanno. M apeggio ancora fono ifichiaui, iintrodvttione de' quali per tefiimonio dì TbcopDmpOt&Tyimpbodoro fu trovato prima da quei dell'fola di Ch'io. •Et l'ufo di quifi']"chiavi in Grecia fugrandifftmo, ondefirive Timeo, che Th g'IiCorinthi hebberopìu dì quattroceto mila fcbiaui.Et Eteft'che nelle fu e F° - biìlorìe dìce,chefiu fatta una dificrettione,nella quale furo trouatì quattro \^'™^ cento e trenta milafehiaui. Et Senofonte narra,cbs7iicio figliuol di 7yì- Ti cerato rihebbe mille egli[olo,i quali tal fiata noleggìauaà Sofia huomo Etel di Tracia à cavar minere, per trouare le uene de' metalli. Et Ariflotile ha Inficiato ferino, che ne gli Egineti pofederano più C/Ì40000 fchiaui,ilqual numero rifpetto afichiauide' Romanie picciolo dafenno ,perche tal un di loro rihebbe vinti mila. Ma chi uuol più di qveflà materia, legga Athe- K neo nel libro deijvoi Cinnofiofifli.Quefio bafiu - Anhotarionefoprai l xcj.Difc. Circ a quellamateri a de*feruirori.uedal i Celi o Rhodigino,ne I 13.libr o dell e lire antich e Letrion i ,a l cap.47.fin o al c.f4.&auant i ne l lib.io-a l cap.14 . & 17 . Col i ne l Calcagnin o al verbo.Sern i nell a Tauola-Eri n Pietr o Vittotioi a catte. i 17.Se ne' M i fcellan e del Policiano,a l cap.84. & iu Aleflandr o d'Alefiandr o a cart e ir 1. Fu 3 DE '

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