GARZONI - La piazza universale - 1589
v E n s a i% t 79 Multiti ubique labor,rane fineMentore menfie. loedo Stratiteb commendato ancor efio moltoxlaPlimo nel $j. Uh. come quello ch'intagliò in argento battaglie eonfufe db uomini armatilo mira bile artificio, ® lavoro., e finalmente infiniti fon slati rari in quefiafiortf d'intaglio,ma nell'oro dicePlinio,che nejfuno finoalfivo tepofitrouò, che fojfe eccellente intagliatore,.Typdimeno fi legge nell'Epodo alcap. $ $.cbe Befieleel figliuòlo d Fri,® Ooliab figliuolo d'Alchifamech furono rari in– tagliatori d'ora,® anco dargeto,e rame,eferrose marmi,elegn'htt in tue toqvello;ove intagliarfpoffa;mafuron di queflo dono , e privilegio fiecia le arricchiti da Iddio.ifel rame ancora nefuro molt'hcome Volicheto,che fece hvomini di rame,che giocavano a'dadi; Ipbicrate che fece Lena me- retrice,laqual mai volfie rivelare Harmodie>et Arifìagitonetiranni'cidi, p tormeti acerbi che s'hauej]e;Myrone artefice illvflre,chefece una Miner ua,uno Apolline, ®Un Satiro molto fuperbo, di cui difife Giuuenale nella fatira ottaua. EtcumVarrhafiitabulis,fignisq; Myronis. l^eWintaglio anco del legno uifuron perfine effettifìme,comeAlcbfme donte celeberrimopreffio a Virgilio,onde dice. -pocvlaponam Pagina calatimi divini opus Alchìmedoìitìs. Cofi in auorio,comeVhidia sì raro,cbefece una Minerua d'oro, ® d'avo– rio di grandezza dt2j cvbit'unel cutfiuto intagliò la pugna dell Amaro ni,e quella de Giganti,® nellefitole appiedi quella de Lapìtbi, & de'Cen tauri. Quintiliano dice dilut,chefupiu ecceUete,in formare it)ei, che gli huomini.® Marciale nel j.lib.fcrìucebefecepefci,cbe a i. oler che notaf fero,ui mancauafolametel acqua - Cofinellintaglio dellegème Pirgotele fu vnko,e però da lui filo in gemme uolle effer [colpito Alefandrò. A no- fri tempi fon flati eccellentiparticolarmente nell'intaglio del legno Gaffa ro Morantone,Donatello,i CanozjiSPaulo, ® Antonio Mantuani, Ber– nardino Ferrante, F. Sebafflano da Rouigno, F. Gìouanni dì Verona con- uerfo di monte Oliueto,Mdrian Fracefe,c'ba intagliato nel choro di S.Giù fina di Padoa,® che filo ha fatto il belliffmo vborò de Canonici Regolari Lateran.di S.Maria in Porto a Ravenna. Entradopoi nella fcoltura cerca imdrmUi più baffiartefici di quella fin detti Scarpellini, ® tagliapietre, ^ cbelatinamenie,fiondettìLa^idziijouerolathumi,l'ufficiode'qualièdi n i - l * fiarpellar Cofi allagraffa tutte leforti di marmi, ilchef ch 'io, ma abor^are; nella qiial Cofi non t'entra alcuna forte d eccellenza, ® è mefiero fatico- fo,e pocomèno che da facbino,bifognandofientar col martello,® col fcar fello tvttoìl giorno intorno afaffi, ® uoltarli,e rivoltarli mille uolte l ho- ra;oltrache qualche volta col martello fi falla,® fi rompe una mano, ove ro che una fcheggiadififfo ti coglie in vn'occhio,e tifaveder le stelle oue ro che lo fiarpello nel marmo tifchernifcc,trouandolo o troppo tenero ofo do difiuerebio.gliinflromenti di cofiorofiono, marzie,picconi, martelli, tnartellini 3 ìlmaiojafifia,la grippia, icogni, ifialpelli, i trappani, o da Vu a. braccio,
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