GARZONI - La piazza universale - 1589

r X 1 V E B^S A E E. 68 1 statue.Marco Tullione'd'oratione contraVerre dice,che Scipione JHmaua M >TuiE* che leftatue foffero fiate introdotteper ornamento dc'tempij degli Dei,et delle città, acciò parefij'ero a ipofieri memorie di Religione chiare ,&ap~ ptobate. Monelle Filippiche attera , chefiofier trouate per dar uiadiu- turnaa quelli,cheper la Rgpublicafojfero morti honoratamente, & nir- tuofamente. 1 marmi poi di pregio preffio a Scultori fimo il Tarlo candi- diffimo Lichnite chiamato da Varroncqual fi ritrova neWlfiola diTaro,di a cui fece mentione Horatio in quei verfu Vrit m e elicer &nitox Splev.ientis parlo marmore purius. llVhrigio,il Carifiio uerde,il Lesbio liuido, il Corinthio, ilLuculleo e'ha dell'atro, di cui Lucullo Romano grandemente fi compiacque, &nafie ncll lfiola di Chiodi Kfaxio che nafee in Ciprodl Tafìo raaculofo, il Syeneo variato di macchie jimili al fuoco,l' Armenio, il Lacedemomo verde più pretiofo,&più allegro di tutti.Onde Statio dijfe. _ Hinc dura Laeonumfaxa virente 1 marmi dAugufio,et di Tiberio diuerfamente macchi 'atiM Serpentino, il Torfido,o'h{umidica,l'Alabaflro cheuafee in Caramania e in Indiapro batifimo,il Bafialte d'Ethiopia filmile al ferro di colore, & di chiarezza, t'Onicbite che fi troua in Arabiad' Alabandicopurpvrino, il Corallitico ftmìle all'avorio; il Thebano d'Africa c ha del color dell'oro. Ma i noflri moderni adopranoin Italia imarmi dìVerona., d'ifiria , di Dalmatia, di Carrara,percbe nopoffon farlefihefie chefaceuano i Romani in marmi cofi eccellenti,&pregiati.T^on fon mancate poli'opre fingolari in ogni mate– riate bau refo glifi ultori antichi fiopratutto marauigliofi,come quel Gio– ve Olympio sì stupendo che fece Thidiafil fimulacro di Dianaformato da Arcefilao;quella Venere Gnidia, acuì per lafiua bellezza fi congionfie un Quintia- gioitene che firmò Tr affitele.onde difife Quintiano Stoa. no . Cedat Traxiteles,cuius muliebris imago Trocacem impulit ad coitumiuuenepi.. Quel Tithìo Apolline,cbe in un marmo fu incominciato da Tdcdeo, et in un altro poi congionto al primo fu compito da Theodoro fio fratello, che parve d'un marmo folo,et da un filo artefice formato;quel Maufeolo d'Ar temifia che fcolpì Timotheod'.Recate di Meteflrato in Epbefo tanto luce- te,ch'abbaglianogli occhi di ciafcunojlaflatua di tyfia d'unpezjto » àoue erafcolpito uncarro,vna\ carrozzarne> Apollbie,&una Diana ;laleonef fi dì marmo con tanti aligeri Cupidi che fece Arcefilaofa carrozja,et il carrocchiero tantofottilmentelauorathche dall'ali d'una mofcafvron co- perti,dt Mirmecide fiultorerfe formiche di Collier ate,i cui piedi, et altre membra nonpoteuanouederfi.A qualis'aggior.gono l'opere diTolicleto, d'Eufran.ore,di Myrone , d'Alcymei e,&dì Lifìppo , da cui filo volle il magno Aleffandro efferfiolpiiotalcbeHoratioToetadife. Horatio . - \ Editto

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