GARZONI - La piazza universale - 1589
tf?4 $ 1 A l Z A chepublicamente (come narra Seneca j introdvfe la faenza della cuci- Scuoc* . fi a i n quella città, dalla quale più uolte fon slati cacciati i filofofi, co corruttori della giovanezza,®quiuiper cathedra fedendo,dì[putò di quo fla difiiplinabvcolice conclufioni nel forno di quel ventre dìgefle, che fìt tenuto il più auido, & ingordo, che à quel Tempo fioffe. Et in quefii'ar mano in manoffcoperfero altri dottori cofi Latini,come Greci,che nefcri fero i trattati, & i volumi, come diprofeffone honoreuole & ftgnorile perche il mondo fe nera già tanto inuaghito,che, abbracciando da un p lo all'altro, queflo grande Hemijpero dalla terra conobbe effer diventa vna Jplendida, & honorata cucina di Leccan e . P .rò parue dime fie ri, che una difciplina fi celebre paffaffe coi trionfi di Campidoglio,per me 70 de feruti dì Camaleone , fra Greci, dì MithtcO, d Epicuro', di Zopho ne,d'Egefippo, di Pizanio;d'Epeneto, d'Eraclide Siracafano,.diTÌH- darico Sicionio ,di Simonatìde Ch'io, di Cratino Itimore, d'Ale fio Toeta, di Glauco Locrefe, & fra Romani di Catone, di Vafrone, di Columella, finche arrìu afe il slatina moderno, Domenico Ramali detto pan vnto' ChrifìoforoMeffbugo, & lo Scapo, che fornifero d'i/luftrar con l'opere loro tutta lafcitola cucinante afatto affatto. '2 {e queflo è baflato per feo di cofi lodataprofeffìone,che chifon ritrouati celeberrimi auttori,c'h3 no fatto mentione de'cuochi, & de'loro cognomi, quafi che il nome non fa men degno di ri/petto, che il nome de"Platonici Ae'Teripatetici de'Stoichdegli Academici, tanto raro, & fegnalato. Onde quelcomì- Auchip - co g re co Anthippo chiamato fa mentione di Sofone, e di Rhodio Damo o . no dìfcepoli in cucina di Sicario Labdaco, a i quali attribuire la palma di tutta la gentilezza di quefia arte, Suethe e celebrato da Pofìidippo nei fitoi tripudiami : Chariade & Bedione da So ftp atro nel fuo Dementiente Timbrane daThiloflefanonel fuo Delio ;e Martiale con favorfingolareno Marciale. m l n a m i u e vcr/ÌMifiillo,e Taratalla cuocbi,dicendo. Si tibi Myslillus coquus Aemiliane vocatur, Apollod o Dicetur quare non Taratalla mihi. r o . Apollodoro Atheniefe ancora e fa, nominando alcune forti di cuochi D llo mero. Uf, quai chiama Cheraci, quali Se fami, quali Artiftragi, quali A rti Poi verace l a f c he tutti per nome communefon chiamati daHomero, e daTolycra Eufrone . H^' im ^ diCritone,Eleoditi,cioèminiflridelle menfe ; &daCrìtone Comi– co fon dimandati parafiti de gli Dei, perche lo effer buffone al cuoco è proprio in qvarto modo, che fiegue lanatvra di quello infeparabilmente Ma ilpotifimofauore,ch'e slato fatto a quefli Architravi di cucinarie- rinato loro dal Greco Eufrone,che in un fuo libro gli ha favorito in modo » chea quellaguifa che Diogene Laertio nominai fette fiauij della Grecia; cofi nomina effo i fettefiaui antichi dì cucina, Agi, l^ereo, Cbio, Caria Lattprìo, Aobtoneto,& Evtino, che fonale fette colonne, & lefette bu fai tuttala machina bucolica, da loro come da nuovi .Atblanti fofien tata.
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