GARZONI - La piazza universale - 1589

704 V I U Z Z A fidefcriuono le douute fentineUe in quelle parole. Inuenerun t me uigìle» & cuftode s per noóten . Et in mùgli affedij, in tutte le guerre co/i anti– che come moderne,! ualorofi, & faggi Capitani hanpoflofempre le fenti neUe ai luogbiiper ouuiare ai perìgli, aiÈlratagemi, agli occulti agua Saiuftio . dell'inimico col merjo loro . Quindi Salujìio nel fuo Catilinario yani ifucce /Jidi Catilina per le buone fentineUepofle netta città d dicendo.^ ab incendiointelligeba t urbe m uigilijsmunyam. & n Tito Li - Ciugurta biafma la poca cura dettefentineUe in quelle parole .S e ui». mor e militar i uigilia ; deducebantur . Dotte anco Tito Limo nellefue H Slorie dannai cani,&le guardie Romane, che dormirono in quel te che i Franceftprefero quafiil Campidoglio,et commenda le occbe,lequali fuegliarono i foldati,&fopra tutto Marco Manlio, che fu poi detto Capi- tolino,per hauerferuato il Campidoglio, & prefe l'arme in mano, ribut– tato i nemici ualorofamete.Et per queflo da indi in poi fi può credere, ch porta /fero quel cane in croce con l 'occa in cima, per uilipendio del ch'era flato fonacchiofo in tanto bifogno,&per honor dell'occa, laqua tanto gioueuole in queUa occafione cofi urgente. Ma chi vede l'Hhiflorie e antiche* nuoue,conofce chiaramente,che infinite ctftà,etforte7ge,$ le cattine fentineUe fon Hate prefe, non effendocofa al mondo più neceffar atta conferuatione de'luoghi, quanto la buona cuflodia & vigilanza intor noaquegli.il c he dichiarò M.Tullio neUafettima Filippica in queUepa- M. Tu! - TO/eAew^wo.Idciicoinhaccuftodiatariquamin [pecul a collocatif mur,u t Pop.Rc . uacuu m metu m nofìxa uigili a redderemus . jtbenchc parlando da ChriflianUa prima cuflodia vien da Iddio.Tero difle ver camente il Regio Trofeta. Nifi dominu s cuftodieri t ritmateti».» fruAn uigila t qu i cullodi t eam . Si ponevano anticamente le fentineUe milita Giulio f 1 u * ttro tn quattro hore;& cofi fi diceua laprima,lafcconda ,la\tcr*a* CcCie. l * quarta uigilia.Terò Giulio Cefare nel primo libro De bello GaUico, re- cìta *he quanto intefe da gli efbloratori*be tre parti dette fquadre Hein rie baueuanopaffatoilfiume,& che la quarta quafi era rimafa di qu* id fiume Arari,daìla terza uigilia con tre legioni ufeendo del campo ,arriuò quanto prima a quella parte ,che non l 'haueua ancora paffato. Et qu fentineUe fon communi a tutti i faldati indifferentemente, cofiumandofi di partirgli d'hora in bora coi motti loro,cbe da Capitani fon pofli, acciò cia- feuno porti lafina fatica, & il fuo pefio particolare. Et effe hanno d uccidere qualunquepaffafle fenza il motto, & de/fere vecife, quand fin ritronate a dormire, 0 giocare* non riffimdere a tempo ai Capitani lo- ro .Etin queflo fi forge quali fono le buone fentineUe, & quali fon le che le buone congliocchi d 'Argo apertì,& con l 'orecchie di Lupoattido no alla cuflodia de'baflioni,deUeporte,deUe muraglie,ma le carine immet fe nelfonno,fopite nelgioco*brie dal nino , lafciano i luoghi not agli

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