GARZONI - La piazza universale - 1589

t ?ro IP I Z Z Ù fuainfame, epoltrenefcapaltronerìa,àanào àaàire a'buoni, da marmo- rara'rei,da lamentarfi a'pouerì,da dolerft a? ricchi, da gridare agliimpa tientì, da minacciare a'furibondi, da rifentirfi a differat'hda proclamare a tutto il mondo, chepaffa di là uia. Oue fi notain fu le mura col geffo, frale forze de gli alberi col taglio de cartelli,fu le tele co r pennelli, fu le carte con perpetui inchioftri,l'horridodbergo,rinfamericetto,lofce leratohojpitiodel maladettohofio, o bettolieri ,doue s'è allogiato : & a fernpìterna memoria del cafo occorfo filafiiainfu le croniche di Tatui– no, come fan peggiorici Circe figliuola del Sole , che mutaua gli hoffi- tìfuoì, dopo le viuandejn porci,& in altre befiie ; de' Cerafli che immola BI *• nano iforeflieri fecondo Gnidio, agliIdoliadorati datore? di Cerciengiga te,chea lauarfti piedi, gli poneva fopra alcuni tronchi ctarbori sfieffi, pe forza congionihfra quali aliimprouifo reilavano flretthe copreffi; dì quel CacoVirgiliano,cbegliponeuain un letto, oue s'era» troppo lughiglìfega va ipiedhe le gambe, es'eran troppo corti, gli ttraua per forza i nerui afe gno;di DÌomede,che gli Slr affinava; di Bufiri, che glimartirizaua;de' Sci- thie Tracci, che belli e nini figli mangiavano fra loreS'accordano tutti i fcrìttorìafarne uncatalogo>di quelli che fonSiati 'incivili,furfanti,® afi- Ouidio - „i da donerò ; la onde Ovidio nomina jttblante, che rifuggiva di dare al– bergo a tutti i figliuoli di Gioue,e perciòfu daTerfeo figliuoldì' quello,per '•Adotto P £m d e ^ a f m a fi n * t & conuertito in un monte : VArìofia nomina un Mar- • ganore,cheportandofi da beflia con huomini, e con donne forefiiercfu per man di uilfeminettacon mille punture d'agucchie ferito, e lacerato.Eìden ridenti©-.. tio Tedante nel fio Itinere Mantoanogridaperfinali'ethera dìqmlCan- pone, che tolfe alfino equo ilpatuito fabula, & chela notte gli diede ' Ialino , bergo cofi impuro , & in elegante come fece. Merlino Toetafiacctiffim qmficome in un compendio abbraccia le poltronerie di tutti gli hofiì'm quei verfi che cominciano, Senferat hxc hofius, Tedrazzum nomine dicunt, Cuiusin bofiaria Cingar, Baldufq; latebant. JLnteToteftatem fubito manìgoldusarrivai,• Inq;fiua hiquitfiratres albergare taverna, óve conchiude in fine. Est Interfivltosfiultìffimus lite tenendus t , . Quife,refq-; fuasifiisvult credere ladris. CO°BÌ"O f Lo . dou ' iCO Bi Z° efplica in alcunifiuoiuerfi egregiamente letrifiitie degli » ' hosl'hincominciandoì Infelicem utinam traàucas canpo inventami Sitqr tibìmuttis piena fenetla malìs* Tutridvs hirfntis difììllet naribus humor. Decidat ex oculis plurima gutta tuis- Sii

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