GARZONI - La piazza universale - 1589

v i{ i v F \ s A i F.. 717 $ piacere nl l e , dotine fanno sfarai fc**»; /» t « lirzf, e ffada nelp u contatto i CHitala\i 'U ;;.<:e: One Sii uhtmobattendo i belliffrnnpremtf ctiryifijhtu dal (nono dette trombe, e dalla voce degli A raldi finito bonore per tutto accompagnati, e jòandouo i nomi ogregij ne de principali Stgnorhanzi per tutto il monio,come fra mode; ni il i{ rico di Francia, il Signor Marchese del rafia, il Signor Ferrante Go ga ,il Gran Duca di Gbifa, il Sereniffimo Duca di Ferrara ,il Conte M Torniellojl Conte di Cefimo, il Conte di Coli alto ,il Conte Brando/ino,® finiti altri di tutte le natìoni,cbe altroue faran da me co'debui ,e co ti bonari ricordati. Benché non mancano anco di quelli, ebe infama gioflre con le uilt diportando fi da Aflolfi molte fiate, 0portando beccarì,ò refendo confoprauefii difurfanti, òfacendo colpi da men ttì,e dishonorandofi in ogniguifi col sfidare,col correre,col colpire der dafiefoli,quanto hauran tutti i compagni guadagnato infi de fongioco della plebe,rifo de'gentilbuomin-j {iberno defiigno le donne,e uitupero di tutto il [angue loro,a quali augurano fpedo darroflo in rnano,che una lan%a,piùprefio una botte fila pàza uno feudo, vnapelizjadi Caproni più prefito , che vn' armatura ind Caualliero ; megliofarebbeloro tiarfeneincafa conlemaffare, e sguattar'hgiocando allafemola,ouero a%ampra,cbe comparir alla prefenza de/ignori vefitti daguerieri a quefia maniera. Benché famia de '/ìngolari non pregiudica quanto alla verità niente ali'bono quelli ,c'hanno Marte per guida,e non Triapo disbonefio,e poltrone, cofioro.da quali hormaifia tempo difar paffaggio ,e ragionar degli al che cirefiano fecondo ilfolito coflume mfiro. Annoration e (opr a il xcix . Difr. D'alcun e condition i pertinent i a'Gioftrator i ragion a il CaìTaiieo, nel fuo Cata– logo,i l qual e in qucft o propofic o puòvedri -fi. DE* V E T T V R I N I , O N O L E S I N I . O V E RO No– leggiante . Ditcorlò centefimo . \VZLL1 che noi chiamiamo Vetturini, fon dimandati lati- Q U Ì d i f l . namente Vectore s : & Ouidionel fecondo de'Fafli, chia– ma con quefio vocabolo ifieffo l'Afino di Sileno, prenden– dolo neh attiva fignificatione per Afino dauettura : Otte M.Va anco Marco Fanone nel fecondo libro de Re Ruftica , ne, parlando de'cauallì, dice alcuni di loro efiere idonei, & atti alla guer- Plin ra&" altri alla vettura . Sondati ancora Agafones , e"Plinio nel trige- fimo quinto libro delle fue biflorie naturali ne fa mentione, celebran– do un pittore » che fece una tavola illustre, dove era dipinto vnnolefi- no.

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