GARZONI - La piazza universale - 1589

7l8 " P I A Z Z A no,Agafone detto da lui infìeme con un cauallo da uettura. Sono coßero quanto alla profeffione vilìffmi,percbe molte notte feruono apìede,come famiglfquafì tutte le foni di pajjèggieri, che vanno in volt a,andando gli altri a cauallo delle beßie, che loro danno per pretto, e per mercede à ve tura. Si don communemente à nuoto camcre,legni nauigabili, carrozze, jlfini,M.ulì,Caualli, e fintili altre cofie,e fi commettono mille furfantane cofi in queste come nelle altre. Le più confine te però firn qnefle, quando dan caualli holfi,a restii, o pieni di ciumoro,o che fi inalborano, o che nel l'acqua fi calcano a m tratto, il che fi vede fior da Vetturini, o Tsfolefini ffieffiffme fiate,talche è neceffario molte uolte lafciarglia una hoflaria col nafo troco,&- co le orecchie tagliate,come beflie difutili,vergognofe,et in degne de'gentili huomini che uanno iti uolta. Le camere parimente chef danno a nuolo,patifiono infinite disgratie il più delle uolte, perche onero putifcono da necefarlo, onero fon fimantellate attorno come nna muraglia sfiacciata,ouero fenza laflricato per dar compito ricetto alle pUllici, che mangino i foraflierì,ouero col palco ruinofa da ogni parte, onero col letto, c he fa da Hofiitak de i pazgi fuor di mifura, e pieno di ogni immonditia, che imaginär fipoßa. Le mule da uettura fono ancor efie acconcie per U fefe,imperoche fono ofiinate come il diauolo, neuogliono andare innanzi fenza un buon legno, che le facci trottare, giocano di calzi come una ma– la cofi fi arrefiano a paff,cheglì argani non le potrebbono tirare auantì\ fono ombriofe,più che il Cauallo del Gonella,han delfantafiìco inlcro,che paiono fempre inffiiritate. Et in fomma da Vetturini, o Tslolcggiantipoco di buono fi può trar communemente. Inf diano talhora medefimament nel maggio, pongon l'agnato alla borfia conocchi di Argo, fi accordano con gli hoßi a rulbarc i mandanti, & ogni cofi che gli dà nelle mani fa per loro,ceme cortelli,fieroni,Hiuali,cojfini,staffe,staffili,briglie, coreg- gie,&millaltre cofe fimili. A gli hofli portano uia la biada,ai mandanti i bezzi, a ifamegli da stalla o berette,o cappelli o cofe tali,& fopragion ta impetrano buona mano ,fi ben fi han guadagnato piùprefio un laccio, che un graffietto a tenerti la staffa,&accompagnarti per uiaggio.'Hö par lo del predo delleuetture,ouero de i nuol'hche hGggidìfi cerca difcorticd- re iforeflieri, come fefoffer tanti VgonotUo tanti Turchi* per cinque mi glia folamente fi dimandan tre Tauli,o tre Giulij, o una da quaranta, o un teßone, o unapiaßra,come fé fi batteffero alla cecca per la strada. Onde nonfia merauiglia,fe i cauallifon-rimadatì a cafi con la trippa sbucata co me un criuello, fi fidano come afinì ,fe uengono afafìnati alla Matellica dagente fiapefirata,perchefeglifaguadagnarlaprouendaaqueftafig- gia, non haucndo efii confidenza, ne difiretione a fitrfi pagare a modo re. One stanno anco fui duro più che iperticoni, e dicono di meritare ce to feudi per una carogna, che tistrafeina, e non tiporta e fempre trotta, e sbalza,

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