GARZONI - La piazza universale - 1589

V X 1 P E t{ S Jt l E. 7 2 t Mufico eecellentiffìmo era folito di chieder doppio (alarlo a vnochefofi fe flato fitto la difciplinad'vn grofio precettore, allegando che maggior fa ficafiaceua à leuarli la ruggine ,ckeà darli l oro. Quindi ipadri deurcb- bonoimparare,quando mettono ilor figliuoli àfcvda,d'afiegnargli vn ot– timo,®- erudito precettore, ne rifiarruìare aifioldi, pur che il figliuolo fiofi fieinflrutto bene. Ver il che Arììtippo acconciamente toccò vn padre non troppo ricco di fienno , per cloche, efiendo da cofìui dimandato Arifiipp* quanto gli haurebbe tolto per in fiegnar e avnfuo figliuolo, & rifiofioli che mille dramme : veramente (diffie colui ) che quello è vn gran prer- Zp che mi dimandi, percioche io ne potrei con mille dramme comperare vnferuo . Tu bavera! adunque {diffie allbora Arifiippo j due fervi a vn tratto, e tuofigliualo, e colui che comprarai, volendo dirli che non fareb– be fiata alcuna differenza fra il figlio cofi malamente allevato » & il fiuo fervo. Terò conchiudo, cheli principio, e il mezzo > & il fine della edu- catione de'maefirifia tutto honeflo ,&la eruditionefia legitima, & ve– ra . 7{on debbono anco i maefiri effere aufieri coificolari, com'era Orbilio da"Benevento ,il qval ne riportò nome d'huomo plagofo ne fuoi dif'cepoli; & Dominano Grammatico , che in Rama fu tenuto per intrattabile; ma feruar la meta tra le battiture, & la piaceuolezza ragionevale, per– che le dolci effortationi de'maeflrì, ( come dice Tapa Tio nelfvo trattato <\t Erìncarione libere» litri ) vengono a incitare igioueni nelle cofe hone- fie;& igridi con le Bafilate vengono a frenarli dalie cofe vituperofe .Et,be che Chrifippo lodi molto le battiture, & Giuuenale,dica che Achille col timore deUaverga imparò a cantare ne'patrizi monti,cou tutto ciò l'effem- pio ci dimoftr a in infiniti, eh e non e cofi più mòlefia all'utilità de'giove- ni,qnanto odiarei maefiri, fuggendo tfi la fi vola perii piti, qvando gli trovano tofii terrìbili,® fiveri. Quindi fi partono dai padri , s'afe onda– no preffo a parenti, vanno a giocar dietro alle mura s'aggirano per le piazze , stanno a afealtare i cantìnbanchì ,fi ridveono ne'clavfiri de'reli- giofia far mille materie , e come vagabondi non ban Stanza ferma, ne fede permanente inluogo alcvno , fuggendola fivola piv che il de– monio la croce , ® la preferrzadel maestro come la fàccia dvn ferve. Et, pere bei Tedagoghi hanno la cvra di raddrizzare i pvtti nel porta– mento efleriore, & nelle maniere ciudi del corpo , ma principalmen– te in quelle dell' animo , dirò brevemente conia fentenzad'huomini fa- fftinti quanto ban da fare cofi nell'vno , come nel! altro . Al Maè– stro adunque fi conviene infegnarlì tutte quelle treaiize esteriori, che pone il Galateo, come lo star civile , il mouerfi decoro , il ridere lauto, il guardar grave , il federe honeflo ,V afcoltare attento, il parlar piace- uole, ® vìrtvofo, il camìnaré acconcio, l'atteggiare honorato, e civile, e finalmente lagratia, e la vaghezza in ogni parte del corpo , non po- ZZ. ten-

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