GARZONI - La piazza universale - 1589
/e lettere ;eì fciaguratì che Hanno in ocìo,diuengono ognigiormpiugrofft delle rape. Ondebendifie colui diTbeffagUa, che dimandato quaifefiero ìpiu vili,&• gli più abietti di tutta lapatriafua,rijpofeefièr quellithe vi ueuano in ocio.Fugga il buon precettore che ifitoi dìfcepohpiglino alcuna confuetudinestorta,ò difconcia,mentrefonputti, percheimprijSttrb è vna volta, fempre per l'ordinario fi ritiene. Il che dichiarò molto ben Licurgo prefio à Spartanuquando lì moftrò quei due cagnetti daluidiuerfamente dleuati,de'quali uno, vedendola caldaia,corfe immantinente al brodo,&~ l'altro a vna lepre, qual fi lafciò per questo eff;tto vfctr dì mano.&feguafi in 'questo lafentenxa di Thocilide "Poeta. Mentr'ìteneroil puf to,e'l cor ha molle, Empii di generofi alti cofiumì. « o d f i l a Jtpprejfo i fanciulli fi debbono ritrarre i maeflrt,quato poffibilfia,dalledif honefie,® laide parole,fche(comebe Offe Demotritofil parlare e àpZto vn'ombra,® unfegno delle nostre attìonìdmaginado ognuno,cbe quali fon le parole,fìano anco ageuolmente t fatti di colui che le dice. Mafia tutte D l'altre cofis, anzjfopra tuttcun maefiro Chriftiano dee auuei tire d'infegna te a'fanciulli ifondametis® principi] della noflra fedele uirtù pertineti al CbrìJtiano,efiòrtargiì alle mefie,mddarglì ai vefperi, alla dottrina Chrifiia rta,alle pdicbe,ne risparmiare in qfle cefi all'ufficio,® debito fiorargli att uerùtì che Stiano coflumatì in chiefa,reuereti al fantifiìmo Sacramelo, ri- fpettofi verfò i Eelìgiofi, tenendo a mente Veffempio di Theodofio,che,qua- tunquefofie Imperatorepotetìffimo,co tutto ciòfiommeffe il collo aiprecet ti d'Ambrofiofianto,®fece humiliffìmamente quanto gli impofieicofi qllo di Cofiantino Cefiare, che nel concilioKliceno no volle arrogarfi il giudicio C I f ^alcuni Vefcoui, dicendo non efier lecito,che i Deifojferogiudicati dagli a buomìni.EtVaureafentenxadi Clemente Papa. Ocsprincipe s terra-, & condi i homirie s (acetdotib.obcd>re,au r capit a ìubmitreredebér JHortu t te quefie qualità fi ricercano in vn buono,® virtuofiomaeftro,quale quel- lo,che defiriuono Quintiliano, Papa Pio, Battifta Cafalupo, Martino da Fano ® altri affai : e non che fa ignorante come un'afino, fcoftomato,co- meunabeftia >groffo d'ingegno come -vn cauatto, priuo di giudicio come vna pecora; perche noni cofiapiu ridicola al mondo, quanto vedere vn pedante boriofo, che con quattro fillabe in croce, con tre auttorità concie magrefie, con due dijcorfi mefiiin brodetto,conundifticopefio nel morta– io dell'agliata,vuol putire da Filofofo al primo tratto, ® anco da Theolo- go,restando colto come il pedante da San Quintino, che. facendo profeffio ne di rider/i di tutthe d'hauer ciafeuno per vna fanela, fu vccellato un di di buona maniera,quando còmmandò alla fua fierua,cbe faceffe vna matti- nn(afpettandoforaftieriacafà)vna minestra elegante; ®ella inftrut~ ta da un Filofofo fuo amico, tagliò minutamente tutte l'opere di Marco Z \ 2 Tullio
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