GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1% 1 V £ K S J. I É. ivj \ iterandoli ietto del Savio, che In maliuola m .mi m a n i not i /ftfrohibi t la piemi a : il qual con figlio fra'primi e dato da Guglielmo da Monte Laudu ^ u g no nella prima delle Clementine, doue fi tratta de'Maestri; & l'eccellen M tijfimo Dottore Simone da Burfìano Cardinale di Milano nel Trohemio Laudun ielle Clemetme auuertificci Scolari,etfludèti,chenòcofiàino nellapffica Simon cia,etacutezza dell'intelletto loro,non nellaaffiduità dello fiudicno nella ^ B u tenacità della memoria-ma paghino la loro fieraza in quello eh'e Signore delle fcieze,et in cui fi chiudono tutti i tefori della fila fapieza. L'ifleffo c$ figlio è dato loro dall'eccelletififimo Fracefco Zabarella,et da Goffredo Ga Franc tetano ncllapredetta Clemctina.Bifognarebbcche s'afieneffero dalle lafi- Za uie delle meretrici, perche fono la rete del diavolo , come dice Hieronimo Sato;& molti fcolari fanno dishonorato fine per foro, come teflifica il Cor dinaie Fiorentino nel fivdetto luogo. Sarebbe di meiliero ch'occupaffero il tepo heniffmo,no efedo cofapiu perniciofa a lor .o,fecodo il parere di Theo fi allorché la perdita deltepoSarebbe neceffario /oro trouar dottori Haliti, efrequetare l'udienze di quelli ; & imparando qualche cofia ai lor do ttori ignota,nonriputarfìper queflo dapiu di loro ,effendo cofa agettole(come di ceSeneca) nel pratoffiatìofiffimo delle difcipline, che il bue ritrovi qual- ^ cne ch'erba frefea, il cane diala caccia a qualche lepre giovane, <& la cicogna becchi qualche luferta,che nuovamentesbucebi fuori.Sarebbe ancora cofa molto opportvna,che effi fleffero affavi nello fivdio,confìderando il bel det to diTomponio Gìvrifconfvlto, che fino alla età di fettant'annì diceva non haver'hauvto altra vita, che quella che dallo fivdio bavetta acqviflataj &uàìrfenza intermìffione la voce viva de' precettori, perche urn a uox (comedice Hieronimo Santo nel prologo della Bìbbìa)habet nefei o qui d Lauren latenti s energia; . Et quello configlio è dato loro da Laurentio dottore an Gju tìco nella prima delle Clementine, & da-Cenzelino fupra ì Decreti, <T cételi daVaolo da Cafro fopra i Digefli. 7{ondeeprefumere lo fidare di fa- Paol o pere, ma faperein effetto, perche ( come ben diceua Tbemistio filofifo ) c Maxim a par s eoru m qusfcimu s eft minim a eoru m qua ? neicimus.eJ " Alberto Caufidieo Brefciano dicena, che par s feientia : ed far e quòrl nt> Alb feias . Laqual cofa concbiude beniffmo Mart'utle in quei due uerfi. Cau Difendi modus efì,fi te nefeire videbis, Marnale Difce ,fid a!fidue,difce,fedvt fapias. Sopratuttobifogharebbe, che fpeffitffme fiatedìffutaf'ero con gli altri, per chela difputa (come dice Leonardo Aretino nel Trattato che fide militar e difpmationis ) b quella ch 'aguzZ? l'intelletto ,&• lofi penetra– re doue la lettura, & loflttdio non perviene. Et chi vvol vedere riflret tamente qvanto fi ricerca in vn ficolare, legga Agofiin finto nel libro de ordin e contr a Academicos , &• Battifta Cafialvpi da S. Severino nel libro che fa de mod o ftudendi in utroqu e iur e . Ma oggidì gli fiuden- Z%. 4 ti
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