GARZONI - La piazza universale - 1589

V X . I V E R^S oi L E. • 7 i ? fa dell'opere che fanno alla giornata questi talivalendo più vn Quolibeto dì Scoto ìfit'l moftaccio,che vn Digefto di legge futa fchena,o vnjuppofito rio di Mefite douefi pone Dellafiuperbia intolerabile,dlla vanagloria indi cibile deludenti no parlo,pche come fanno formare vn madrigale del Va raboficho,o del Cieco d'Adria,vna feftinadel Sanazaro,vnfonetto del Tafi- fo,allhorafion compiti,® perfettiinVtroe\ncinre,cofifiemptice,come po- tacchio. Mafie per forte fanno conchiudere in Logica,che Sortefia vn aft- no,ò Bucefalo vn cattallo;ìn Filofofia che il vacuo non fia fatto come il lor ceruellofin Mathematica che nonfian mattifirauaganti affatto; in Afiro .logia,che non ftanfiralocchie emette di quelle delcampanìldiSan Giouan fialxp diTifa,iodiròjbe la quinta effentìa della virtù gli va adombrando il campo,® che hanno l'Elixir de'filofbfi in tefla,cbe gli fa parere Eficula- piì col capo d'oro,fu la piazja di Corìntho.Con quefia fiocca perfvafiua di fapered mifirifi fan beffe degli altri, fielienùfieono il mondo a lor piacere, deridono tuttirìputddo fi folì;chiamano cucchi ipredicatorì,afìni gli Theo log'hciuette i Dotiori&lloccbi i medici, beflie ipedanti, chiudendo in loro tutta la fetenza di Tlatone, fi noi vogliamo dire tutta la gojfaria de'ma- malucchi, tutta la [empietà di quei di Faltolina, e tutta la pazzia che han no in loro ì matti di San Vicenzp di Milano . Com'effer può che la taglino tanto ? Che le bravure fan cofi firauaganti ì che l'Astrolabio del lorcer «elio guardi fi fu da tutti i tempi ? polche non folononvogUono fivperio- re come Tompeo,ma ne anco eguale come Cefiare? laficìo da parte le àiffiu- te,® le contefie vane, che fi fan da effi intorno vnpezjp di Codice rotto, d'unaghiofia tacconata,d'un Titolo abrogato, d'un capitolo eh'è efilufo da voce attiua » & paffiua, d'un'auttorità che non vai niente, d'una ra– gione finzafale,d un t efilofenzatefia,d'unpafio fenzacompafìo,duna linea fenza meta, perche te piazje, ® le Botteghe più che ì Clauflri del– la fapienza poffono render teftimo nianza > che il litigio figliuolo di Demo gorgone habbiaprefo ricetto, ® albergo in effid'oflentatione è tanto pro– pria, ® particolare de'fludenti, che, quando quefia proff ettìua non oppa refe in pttblico , i calzolari ,ei eiauattmiperderebbono lo fpaffo, che in meZjCO alla piazza fi prepara per loro, lefifer parimente immoderati in tutte le jpecie didishonefiàpar che fia vnagloriagenerofiaprefio a quelli, & hauendo per honoreuole oggetto il corteggiare Ifebella ,fiauorir Lttcre eia, camper fotietttper Cinthia, intriearfii con Andronico, pratticar ne i chiajfi, conuerfir con ruffiani,parlar dishonefiiffimo, tirar la polte- riora a fenfi laidi, & ffiorchi , la medicina a Soggetti ridicoli di tc- fiitarolati, e appellationi di fientenzs cofi fatte ,hauer l'Aretino per duce , eFidentio per Toeta principale nelle attioni più deformi . Hor que/lo è lofludio loro,qui fi fiorgono Hor coprici, qui ricevono illor con– tento ipadr'hquifi mofira quanto hanno apprefio in poco tempo,quindi hi no

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