GARZONI - La piazza universale - 1589
P 1 ^1 V E R\.$ J LE. *in \ neniafe Uefa no fio che di religiofo;&perciò l'adoprauano nelle Cerimo– nie de'' fponfalitij, & la porcattano in capo iSacerdoti detti Flamini deno– minati da quel filo dì lana cheportauano in tefiaal tempo del caldo. E an co quefio mefiiero afiainecefiario per la commodità del vestito,perche,fie la lana nonfof/e,bifognarebbe andar vestiti di tela, ò di qualche altra co- fia più trifiadmperoche nonpotrebon tutti comprar la fieta;& anco quella non potrebbe fodisfiar da tutti i tempi,come ogn'un chagiudicio può chia ramente cono/Cere, & veder e.fe vogliamo confederare poi la moltitudine de gli auttori,e la gra copia de gliefiempi,cheuegonoafiar celebre l'arte della lana,noì non potremo dire altro,fie no che ella fia tanto più degna, & più gloriofa,quatopiù diuengono ifcrittori stanchi nelle lodi: & ne'pregi di efia. Tsfellibro de'Trouerbijal trigefimoprimo,della donnaprudete fon fcritte queste parole. Qafiu u lanam, & linum, & operat a elt conlìlio ma nnum fuarum Hieronimo/anto,ficriuendo à Demetriadeuergine,l'efiorta afeguirequefioefiercitio dkendo.Hzbew Janam femperi n manilmr,ue l ' • • H i e r o ftaminis pollic e fila deducito j nel ad torquend a (ùbregminain alueoìis fufa uerrantur . Et il medefimo,fcriuendo a Leta cerca l'infiitutione della figliuola,dice. Difca t & lana m lacere , tener e colu m ,poner e in gremi o j 0 - Calathum^otajefufum.ftamin a pollic e ducere . Quindi il Dottor Tira- quello rifierifce, che Accurfio ne'Digefli dice le donne appeter fiommame Bibule te la Conochia dalla lana,& dallino,come da natura incitate, & ffironate a quello.Tlutarco,per tefiimonio di Bibulo,attefla,che dimàdandoTortia a Brutto,cbe fi metteua all'ordine per gire alla guerra,un nonfio che,egli in un tratto la mandò a filar la lana;come fi ufa di rimadar le moglie,qua do fono importune in qualche cofa. E quefio auanti a Brutto era Stato ofi- H fieruato da Elettore prefiso a Homeronelfefto della lliade,doueparlando al G ] a i l < j : f l la moglie Andromaca,le dice cheuadaincafaa filare, o tefisere la lana. u o > Claudiano nel Ratto diTrofierpina,canta co/idi quella. Ipfia domum mulcens tenero Troferpina canta Irrita texebat reditura munera matri. E Silie Italico nel principio del 7. lib.induce le matrone Romane voglier fiaGiunone conlefieguenti parole. Silio. Huc adesò Regina Deum,gens castaprecamur, Et ferimus digno quacunq; est nomine turba, Au/onidumpulcrumq; & acu fub tegmine fiuluo t ,,\ Quod nostra ncttere manus,uenerabile donum. Suetonio à quefio medefimopropofitto rifierifce, che Augufio Cefarein- Suctoni Sììtuì la figliuola, & le nepoti, ch'efisercitafsero l'arte della lana, ne mai uolle ufiare altra uefie ,che quella che dalla moglie, 0 dallafioreli a,o dalle nepoti,o dalla figliuola riceuuto hauefie.Et Gaguino nelfinocompendio che fa de'Gefti de'Franchi parlando di Carlo Magno,dice, che C i r c a l i b i- G a £ n i n » ' ros
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=