GARZONI - La piazza universale - 1589
fiaria del Pellegrino ,oue la plebe defiofa dì cefi nuoue, & curicfia p fucinatura filétto s'affrettaaoccupar la stanza,® fi pa/fa per mezgp di te dentm alla Cala preparata, e qui fi troua un palco poftizffp , vn fieno dipinta col carbone finza vngiudic io al mondo; s'ode vn concer antecedente (f afini, &galauroni; fi finte un prologo da Cer etano: tono goffo come quel di Fra Stoppino • attiincrefceuoli come il ma no ; intermedi) da mille forche ; vn Magnifico che non vale vn bezzp,vn Zotiche pare vn'occa,vn Grattano che cacale paiole , vna ruffiana i fulfa, e fcioccarella. uno innamorato che Stroppia le braccia atutti quan do fauellayun Spagnuqlo, che non fa proferir, fi non mi vìda } e mi coro- %pn,vn pedante che /carta nelle paróle tofcatte a ógni tratto ,"*'» Bur no che non fa far altro gesto che quello del bereitma che fimette in ca ima Signora/opra tutto orca neldire,morta nel fauellare, addormentata nel ge/iire,c'haperpetua immicitia con le gratìe, e tien con la bellezza differenza capitale. Si cheti popolo tutto parte fiandalrzato, e mal disfatto di cofiùr'oyportando oltra di ciò nella memoria ibrutti/fimi ragio– namenti recitatane la figuente fera fenderebbe vn bagatino per fie di nuouqcotali fihipcchez^ze già per tutta la terra, con beffe dogmn diuulgotè,efiarfi: Dimoio tale che perf abufo dico/loro, anco igalant'- huomini vengono dispregiati,® pati/con de gli affrónti, che non fon con uenientiai mariti loro. Ma finza dubbio alctiuo, & finza replica in c trario ,di molta lodefin stimati degni i Comici, e Tragedi cofi moder come antichi,! quali, non recitandola frinendo * hanno di morali/fi coHumiripieniglilorfiritti,ponendofì attanH'dg^oVc-btqitet- 'fin'.lode- noiedinfegnar l'artedelviuer fapientementéyCóèe al Comico fi con ne. Et fi Platone nel decimodella fia^publìcaddripulfaàlhPeefia imitatrice come damnofi alla 'Republica; & Plutarco reputa viliffim cefi le comedie, e tragedie , non mancano fra gli antichi latini hucn celebri, c'hanno illustratod'arte delcomporle almenó,come Plauto, che compcfi,per te/limonio divarrone,le /ue nel pristino; l^euio, che form le fie,mentfera in carcere; Ceciliò,a cui volcacìo tr'éuifie la palma; TO' ventiopofiofraprincipalì,SeBoTurpilìo^ do, Lucio Vario, Uttio, Seneca; & fra Greci un Menadro,vn^le{fio,vn'- *Arìfiofane,v^ Sofocle, vnSuripide , vn'Efchilo , e r infiniti altri,fi nella compofittone delle Tragedie,come delle comedie periti affatto. E fr derni fi celebra l Ariosto, il Signor Hercol 'Bentìuoglio t e*fltffandrò Tic- colommi,'Bernardino Tino,Lodouico T/otcedl Tri/finti jl Cinthia, & altri molti,che in materia tale hannocompollo egregiamente. Hebbe.la Tra gedia t origine fina, fecondo Donato,dai facrificij che gli antichi renden al Dio libero per cagion def rutti della terra, ne quali facrifieijs accend vi il fuoco ne gli altari® figli auuicinaua un capro,® ìl tterfo che'l ch ro
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=