GARZONI - La piazza universale - 1589
V 3V* I V 2 %S A L E. 7 5 3 tura, perche quattro bro chette, & due quarte di corame con un pezzodi rouere,oolme veflonoprefto il piede d'un zpccolate,ò d'un Giefuato,òd'un montanaro. All'ultimo ne vengono gli Intagliatori, de'quali in altro luogo parliamo ancora.Etfra quefli s'enumera il celebre isfkkimedonte da Vir Xntsali gilìoinqueiverfu Toculapo-iam , tari, Fagina,ccelatum diuini opusAlchìmedontis. Et così "Beto,et Alcove in vri altro luogo, come a tempimcdemifono fla ti illustri Francefco Moranxpne, i fratelli CanoXZt, Taolo Mantuano,Ma- rino Francefco, & Bernardino Ferrante; coi quali à para à paro vengono gli Intarftori, il-qualmeìliero è detto latinamente da Tlinio Ceroslrotum & da noi Ta rfia, nella qual profeffone è slato celeberrimo fra Sebastiano, Intetfiat da Ronigo,&fra Giovanni da Verona con moltialtri di nome famofffmo, n- - effenioeh e tal arte hàdelnobile fuor di modo per la politezza, fo ttigtiezj Xà»ornamento,artificio,e fatica, defuoi lauori, il chedimofirano i banchi di S.Domenico in Boiognatantofuperbijl eboro eccellete diEergomo quel de 1 Carmeliti in Fermo, con diuerfé altre opere,chepel modo fi trouano in que ilamateriafuperbe mirauigliofe,& rare. Hor paffamo ad altri. Annot a rion e fopra il cv.Difcorfo . • Vedal i intorn o à quell i (oggett i qualch e cofett a nel F iorauanr i & in Pieri» Gregori o Tolofano . D E* C A R N E F I C I , E T BOXI . Difc.ev i tsi Signoria del Boia che per fcettrotìenla fecureinmano,e perfeggio rborrido pai della giuslitia, fidagli antichi mani,cotne attesta Ai. Tullio nell'oratione per Caio Rubirio, „ -di maniera islimata, che non filo era priua della Cittadinan– za, Romana, ma ancora delìhabitatione della città hifognando viuer difuo- ri,come alla bejlìal fuamaefià propriamente conuiene .£ le leggi Impe– riali, & canoniche infieme ha condannatola fua magnificenza per infame, onde a guìfadi fiera filuaggia uiuaSequestrata dal commercio di tutti, non degnandoci a penati Sole di porgerei benigni raggi alla monslruoftperfo- nafua, vituperata per tutti ificoli, e di mille vergogne accompagnata, ma la natura pietofi battendo qualche riguardo alla neceffitàdcl fio mestieri, gli ha dato impoco di rifioro,nella gloriofa compagnia della sbirraria, che qualchevoltagli e feudo, e riparocontragìi infulti della plebe il qual folle- uamentogli elevato, quando perimpiccare il Boia, bifogna chel-Zaffo di- uenti boia, abenche non muore in tutto fen%a regio honore, ufandofi d'im– piccarlo col laccio d'oro al collo, e con la mitra intesta> comeRediCarta– ginefanofo,efegnalato. E nel morir comfeffa talhora non effer slato fi in fa "Bbb me, \
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