GARZONI - La piazza universale - 1589

za uhm & ìpittrhì,le carra,gli aratri, ilpefar con le bilanck, il cattare acqua da pozj} con ìegrà, onero duognejàette da lattìnitoffenoni, che fo– no come grandi/Jìme bilancie, f riducono alla Mechanicaìaragione parimi te di codnrrele acque,® daprofondiffime valli in alto farle forgere qua fitto lei. Dagli antichi furo dettipur Mechanicì coloro,che col fiato,o u to,o acqua,o corde,o nerui facevano veder e,*®vdire effetti miracolof me fioni diuerfi, canti d'augelli, etpreffioni di voci humane, ®horelogi tificiofì, sfere celesti,instrumenti da Iettar pefi in alto fmifirati, come lancie,jladerc,leue,tagUs,cvnei,mofmelli,rote coi denti, & finza,viti de- gni forte,argani,mangaiii ,trÌHelle, & altri molti j quali da questi fi com– pongono: & fecondo Arìfietile tutti fi riducono alla leua,& al cerchio, Fortifica - alla machina rotonda, la quale quanto è maggiore, tanto più velocem tor i di for m u e > r arte fc\ fortificare le piazze,® i fitti, & del difendergli,® m Giouàba t nirtuttele forti di fortezze, è profeffione Mechanica ancora, ®dique dit a de'- fte cefi in particolare ne tratta abondantemete in vn fio libro Gìc Zanchi . fa de'Zanchi da Tefaro,difcorrendo della formaperfetta che debbono vere i luoghi forti, e dimonsirando c'ha da effer rotonda, e molto ben ca ce; che i fofiì hanno da effer profondi; i caualierigran di, & dentro alle tine colparapettogr'onde; • efplica'mpoco trattato come hanno da s le portele contraficarpefi baluardi, le cafemattsje cortine, e tutto quell che in una città, che forte e munita fi dimandi, conuenientemete fi Maeftr i di ci3 '> <d c m libro può ricorrer ciafiuno, che di tal materia fi voglia fiapric Machine . dare. il fabricare,® adoprare cltraciò gliiflromenti,o machine da guer ra èproprio dono di questa faenza: ne i maestri di tali machine differif no punto daMeeanid; & di taliinfiromenti dice Eufebio nel nono libro PreparationeEaangeiica 3 e //èr «e flato inuentor e Mafie. MaTlntcfcodi- ce,ehe Archita Tardino,® 1>uioffo riduffero aperfettione quest'arte, & ritrovarono moltistromenti,per traboccare cafi, & mura. Gl'Arieti, fecondo Plinio, furon trovati daEpeo nell'affedio di Troia; ma fecondo Piphilo. trttitio, dagli Atheniefi: de qualiparlando Tamphilo diffe. %umpo fores,murcsquatio,demeliorarces. Lo fcarpione, o balestra da noce fu trouato dagli Affirif. I trabocchi, ingegni perlanciare gli ufiaron primieramente quei di Fenicia. gli altri inslromenti come delle Testuggini, delle Graphie deferittes Nicolò da Iticelo 'Beraldo, delle Vince, delle quali fa mentione Troperfio Beraldo. cptartofibro, de Tlutei, deMufculi, delle torri ambulatone, dellt* Sambuche, de'Telenoni, delle Cochlee machine rotonde , delle liste , delleTbalariche, delle Trifaci, delle Catafratte, delle Tlum- bate,defTribali', ® fimili forte dimachine antiche defiritte quafi tutte da Vitruuio ,non fi fanno puntatamente gli auttori»ft come non fisa ma co il nome dell'auttore della "Bombarda ritrovata in Alemagna, laquale^ Rie-

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