GARZONI - La piazza universale - 1589

V 2\ £ 1 V E R s AI E. j6j andò «olanda,, e notte ritrovarfi % 'quel convito prefente, per em •Wmte.Et.qttefli è comsquelThilojfe. no Erìffo,. di cui narra Arifìotilencii Ariflotiiè Etnica, the defideraaa m colio di Grve,per hauer più longo diletto dal gu– sto dei cibi, & delle vivande. i\anailpredetto Clearco, che Tythitio,chia- mata p er cognome il uorace, haueua un costume da golofo di rauolgerfi la lingua entro per bocca, e fvcchiar con diletto mirabile ilpcfie, eforbir fi la lingua coi denti per non laficiar cofa adietro, che alla lafchta della gola appar tenentefofife. Et ThaniaGreconenarra vna folennedi EiloffenoCythereó,. cioè che, effendo. une a tavola con 'J>ionifio Tiranno, & efifendoposto un pefice pieciotoénanzia lui,<& uno grande dinanzi a Diofinio ,fi pofe ilfuo Phama non alla hoccama alìorecdria,&interrùgato-da 1>ionifio, perche ciòface/ jefiìpùfe, chegiàbauevaegli tempo di T^ereo composto alcune cofe di. Cja- latea Dea marina,delle quali cercavafaper la verità da quelpefice,come ha bitator marino, e d'eglihaverrìjfiosto, checranvovo inquelpaefe, & che fofife fiato vecchioxome quel di Dionifo,gli haurebbefapvto riferire qual- * t che coja apropofito.dCérìsloffenofiyreneoracconta Atheneo nelprimo libro de fuoi GinnoJ.ofifH,che tanto era amator della propriagola,che anda– na ogni fera ad adacquar le kttuche da fua posla,per bavellepivgyoffe,<& AkfE la matina dicevate i DeifotterraneigH mandavano difoprafugazzever- Poeta . dt.Aleffio Toeta,nelfino Dometrio, morde vn certo Thaillo troppo ftudiafo amatore depefi,con quei verfr„ Turbabat aquorfi Hóreas primum,autT%atus, 2tyllilicebatpifiev?fci.fplendido. Accefft at mineflatibm Thaillm bis, Qui cvncla fvbvertit procella tenia.. ^Antagorapocta,narraHegefandro,che tato eragolcfo cercai! pefee che Hege nopuotea affienar che'lfvofiervit ore longeffejfna ba.it aua,che lavatofioffe posto fin lacraticùla aun tratto.. Et di luifi narra quel belmotto, che cvod donel fvo padiglione vn dì tutto fuccìnto alcuni pefcinella padell .i ,fopragio fpts4 ,effandroMagno,etrouandolo intento da dove'ma qvefl-'operaio mot ttggiòdiqueHamaniera.Tenfi .tU ;Antagof:a,.cbe nomerò quìdo Jcriuevai fatti d'Agamennone baveffe ilfitopenfìero acuocerpefei a cui riffofeegli, Etu-^ileffandropenficbe quado Agamennone fece qmigeslì, & quell'opre ftgnalate ch'eifece r foffe intento a veder fe nel fio campo ficuoceffero pefei o -nò..Di luinarra Atheneo questo ancora, che cuocendo vn.dì.vno vccelloi dijfe non volere entrare inbagno,acciò i fruitori per forte non fi heueffero ^ £ g il brod^,diqllo.aciàdicédoThiloclide ,chefMamadren 'haurebbecuttodìcr^ Kif>ofe,&iofidarò quetto- bmdetto^ofifaporitoamiamadretDi Thiloffe no Cythereo Toeta di dithiranbi ferine MachoneComico ,xhe bavedounài coprato un Tolpopefie lungo due cubiti,fel magio tutto faluo chela testa,e f quo sto gli uene un malgrandifiìmo,perilche,cbiamato il medico,glifu det Cornice,; toifòeraìfyenàittiìQ:. che faceffetéstameto^i. cuidiffe. egli tutte le mie cofe. gài

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