GARZONI - La piazza universale - 1589
7* 8 T 1 tst z i j t già fon Hate dijpofleda me, perche io lajcio i miei dicbyrambi ai 1)ei,& al le Mafe, non battendo altro, maperchefinto, che Caronte michiama, & che Niobe mi dice,ch'io m'affretti al paffaggio, e lo/cura Tarcamidiman- da, portatemi qua d resto di quel Volpo, perche non voglio andar maifen Hsrmip- xa.Hermippo, nel terzo librone. Difciplinis Ifocrans , dà questat affala p o - Hipcride oratore, chef offe tanto golofo, che andaffeil primo la mattma Archippo b u o n ' h o r a a vì f ltar l a fefcaria per trouar pefce afio modo.dArìflippo F lofofo narra Archippo, che effondo fommamentegolofo fu biafimato un d da Piatone,chebaueffe compratouna gran quantità épefce,&dicendo egli d'hauerlo comprato tutto per due bolognini, rtyofe piatone, anch' Aatifane. thaurei comprato a questo prezzo: Allbora diffe Aristippo, hor vedi Pi tone, chefe io fon un golofo, e tufi uriuuaro. Antifone-poeta mordendo un certo Fenicide digola efrema, diffe contro diluii queìio motto morda ce, chefe Menelao hauea combattuto dieci anni contro Troiani per una . nagratiofi, e bella Fenicide con un Pefcatore houeacontrastato forfè pia Hegefa n - P er m a m l™LÌ* • D l Gioele vorace Jcriue Hcgefandro, che interrogato, da dro. unofe meglio era unfeombro, che unlupo,%fff>ofe ilprimo è buono o el'altro è buono arroSlo.fiopra Leonteo Argiuofamìgliariffimo di fuba Re Amarai,- de Maurusij (s'è uefo quel che firme Amar antbo ne fidi libri De Scena) * °- compofe luba uno Epigramma a modo duno epitaffio, collocandolo in palella dagraffo per fepultura,e dicendo. - Dulcis amicua eram Bacchi.me nullaq\ traxi Fama uirurn,auratis aurìbus auttenuit. 7^uncinfic7ilibusiaceo,&Jartagine ficca Qujefamxuentigratificatatenent. . ; Aristodemo,ne fuoi memorabili Ridicoli, narradun certoCindone->, & r Demylo golofi, che uennero in contentionegrande amendueper un'o chio d'un pefce, etenendoluno, e l'altro lo mano al boccone appostato diceuanolun l'altro. Dimitre, &e god imi t t am , cioè,lafiia tu che lafciaròancorio,eun'altranolta e/fendo pollo intornia un buon brodet– to di pefceJDemylo non fapendo oche modo mangiarlo folo.,ci sputò de tro incìuilmente , perche neffun fi ne intricaffe. & dEufr onore golof firme questo^, che, intendendo ungwrno effer morto un certo golo Antigono f m dngbiotticon rabbia un buonpez^odi luzjp caldo, efclamando, o mo • Caryiìio. te faerilega .Antigono CaryStio riferifee'di Zenone Sytico, che mangia»' do un dì con un certo fio compare, col qual hauea gran tempo viffuto, Si o per forte in tauola un gran pefce, fenz^altra cofi, tutto felprefip fe medefimo, la qual cefo notando quell'altro, diffe, Che accade, che un mo infime tutta due ,fe anco per undtnon haipotuto foffrire, che quest gran pefce fac ci per. te,, &per me infieme l <Di tre Tede)"chi golofi r tava Gherardo Fìamengo, che uennero una fera a tauola a contrasto fra loro/opra una galli na, alt ultimo s'accordarono,. che toccaffe a. queff che
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