GARZONI - La piazza universale - 1589
770 T 1 A 2 Z A donna uoraciffima,laquale mangiaua in vn paflo dodici libre di carne, dut moggia di pane, e vn'anfora di nino. pi Bagarino veneto fi recita quella/ unità memorabile, che, hatiédo vn dì certi affari importati, sttedo^ $ forte 1 odore d'un perfciuto,che,pdisturbarlo, era P cafa per tate, Iafctò tutte le facUe,conUo come vn bracco a quell'odore,e no potUotreuatetl pfaut- to,oràinò che mai fene cuoceffe, fapUo di quato fuiamentogli eracagione vn'odor tale Sofit beo Tragico vitupera Lythyerfafigltuol di Mida,pcrch e- Sofftheo . ra ettremogolofo.Theopopoarguifee Thie %e di Taflagoni, T^icolao T>e- Th e o p ó- ripatetico biafima Mitridate Re diToto. HeUamico s effageràmirabilmen Ni >oIao tecontra Eri/ItonefigliuoldiMyrmidone,cbiamato<isftbone,cioèinfatta- Heiiami- bilc.Subolonella fua etiopeattr'fbuifceuna fommahgordigiaai^Beott. co. CratenèUafuaLamia,lafcriueanceaiTheffali. Aristofane ance aiLuq* Eubolo. g -polentone nel nono libro a Tbneonarra,cbe appreffo ai Siciliani fucoja- Arlftofa e r a t 0 H n tepio alla vorachà co grò. uergogna^rinfamia di quella nattone. ne. ~ Ma che accade a narrar più efsepi, fe tutte le bistorte antiche narrano le Pilenio- ffreffainhibitione fatta damagistrati, & prteipi di questo testabile uitte ne - delkgolaì no statuirmi gli Atbenìefi, che neffun de fuei figliuoli frequltaf . „ fiacca di Gnoftppo, foto pchela fui gola lo rendeua infame appreffo a trluGoT t , i U ' l ? n ° afferma Senofonte nel libro della ^epublicade'Sparti,cheeft fu l a , 1 ' rono effveffamente interdetti dalla crapula da Licurgo lor legifatore. non affermi Alefradro d'Alcffandro nel terzo libro defitoi dìgnial'h (he pref fa a Rmanì antichi fu statuito perleggere ognun mangiaffe publicame te,acciò nmpotefferoa lor modo crapulare? Heraclide nella politia de la- fcenfio no attetta,che haueuano la pragmatica intorno alleno%Ze>& * l ° n u'uì,che facevano!"D'EpammodaThebamhuomo fegnalatono fi reciti, che fu tanto cotrario,e infeßo aglibuominigelefi r cbe cacciò fuor delfine efferato un certo foldato-graffo,ptrche apena tre targhe li potè nano copn re il uentre? D'Anacarfi Seithainimico della'gola>no•• ferine Cicerone, che foleuagloriarfiinqueldette ? Da t mibjpirlpamentun i fames,cubile, . Cicerone i ok im, ve(Hs fcythararrvtegmen : Di Giulio Cefare non diceua Catone^, che luifole fra tutti eraquelh,cheJohrio,s'era meffoa minar la Repubtt- Catone. co? e astanti auttorì hanno mirabilmente ne feritàloro detettate queste fame uitio della gola ? Arifiotite nel none degli animali no affomiglìa IbuO Àriitaale ^ p i o l o ri iu p 0 affamate* Archita Tarent'mo ,fecondo Tullio nel prim De fene&ute , non chiama Ugola unapette capkaliffima del corpo dalla Pistóne. n a t u r a data? Tlatonenonla ebìamaefea, & bamo di tutti mali ? "B itone. ' l* chiama un fepolcro della mente .<? Quando Virgilio deferiut Virgilio , prefa da Qreci+non dice chiaramente^). lmtaàmt VrbentGreciuino fommoque fepultam ? Ojid io. no ci effortaa fuggir qtta makdetta r e cieca del noffto male Vanite mortala dapibne. hxm Q. 'Lucano non imehifet contraaPislegaì unendo,
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