GARZONI - La piazza universale - 1589

7 S t ? t A t Z A Athette». de'quali tratta v^ibeneo nel libro decimo al capitolo decimofettimo af Simpofio . copiofamcnte : ma Simpofio auttore amicone fa vn libro particolare,c ftritroua preffodi me, de'quali porrò alcuniìn catalog o più ab affo.dt Dio'im o queflìantichifjimamentcriba frìtto Diotima Olympeno, & (learco So- Olympe - ; / diffinicndo che cofa fcffe Enigma, diffe, ch'era vna que ne giocofa proposta darifoluere, è per acquiflarehoncre,ò per fuggir Clearc o [ a p ena t p erc he anticamente fi daua vna certa cailigatione à chi no n Andan e fi a P eua fiioglicre, la quale era im poco ?fiaceuole,pcrche, fecondo Aut n t M 'fané nel fuo Ganimede, bifognauahauer vn bichier divino folate fenza pigliar futo,fi comehoggidì fi farebbe metter fu vn pegno, ò qualche tra cofa. Alcuni di qitefìi confidano in vna lettera, come farebbeà dir per ebecaufa fier Valigiene da Vendiadi tutto lalfabettoha più prattica R. & IH. ch'altro, il qual enigma fi rifolue fapendo che non fa mai di che vuotar la valigia ai neceffarij. Ouer in vna fillaba, come quello. In medio lana ponatur ftllaba trique _ Cerche ponendola fillabatri mmczp di quel nome lana, neriufeira la trine,che fignificail cacatoio, otte vorrtfiicbe 'eadeffe colui , che ti porta odio, ouero in vna dittione, come quello di Simprcfio fipra il vefiertil ne, ò Vipistrello. 7{ox mihi dat nomen primo de tempore ncttk, Tlumamihinon est cum fu mihi penna volantis In tenebris fedeo, nec me commino diebiis. Ouer quel d'Atheneo. Quale quella cofa eh'è l'isleffa in cielo, in mare, interra? il che fi rifolue,dicendoci caneM aquila, ò l 'Orfa, che folto dui fenfiintender fi pofjono. è in più parole, come quello delThhw Apoll Ennio. ne recitato da Ennio. isfio te& acida "Xomanos vincere poffe. Simpofio. Quero nella cofa enigmatica, come in quell'altro di Simpofio fepra la Mul Diffimilùs patri,matris diuerfa figura, Confufi generis, generi non opta propago Ex alijs nafeor, nec quifiquam naficìtur ex me. Et quel beliffimo d-Hermippo foprail giorno, & la notte. Germana gemina,gignit quorum altera femper Altefam, <&• inde porens fit fida nata vicifjìm. , Demetrio <T) mttr \ 0 %za»tio, nel quarto lib. de' fuoi Voeti, pone fra gli enig B u i n u o. a c o : d ( t t i d ì T ; t a g 0 r a ) c m e . ^ 0 „ mangiare il core ,cioè non perder l'audacia. &quell'altro. Non stuzzicare il foco col cartello, cioè; non incitare Ih uomo adirato. Et quell'altro. Non andar perla *t via popolare: cioè; n o feguir l'opinione del vulgo. Vn' altra fitte Cleone ^igmi éceua Dionea' Coo (come riferijcon Cleone Mìmaulo,& S o n i antonimo philocitharisla) che confisteuano in riposta enigmat m o . come, effendogli chiesto vn dì dat Medico, fe quelc'banca mangiato r I -battenti

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