GARZONI - La piazza universale - 1589

•P i U t Z u Et alftncontromoltì argomentano la difformità dettammo dalla brutte^ Za. del corpo: onde ferine Tlanude, nella ulta dEfopo. Quale è il corpo, Pianure, le è l'anima,& a ftmìlpropoftto Martiale diffe. Marnale. Crineruber, niger ore, breuispede, Imnine tsfus. TZgw magnani prclìat, zpile, fi bonus efi. E chiaramente alhdifihtionequadragefimctpr'ma, al paragrafo ultimo, ferino in confermatione di quello. Incompofit o corpori s inegua tatemindica t mentis . Defiritte te partidebitc e conuenienti a un gnoredegno diqueflo celebrc,& illuftre nome ; cofeguentemente s'in rio. r e 5 ° " ck? 1 tiranno fiaquello,chabbialc parti oppofite, efia totalmente dato in S.fhoma - P rccia ^ Ultl ° mome,efcelerato.Gregorio Sato ne morali dice, che quello fo.. _ è propria mete tirano, che ottiene nella 'Republka illegìtìmamtte ilprinei- S.Antoni - pato.E S.Thomafonel libro De regimin e Principim i infume con \Antonino,nella terza.pa.rte della fomma, al titolo terz?,chiama tiranno Coraquelio,che hàlegitimoprincipato,mafi diporta acerbunéte, & iniqua méte co'Judditi fiwi.[Qumdi conofea d modo, che nome meriti o di tira o d'altro colui,c'hauerà cercato per mezpdì pratiche illecite,&fioccrta- te,per uia di denari4'amicitie,di doni,difauori, ambitiofamente il princi pato; e dopo lingreffo iniquo, & ingiurio,fi diporti co'Judditi più Hra mete,che dir fi poffa imponedo ogni dì; none lìrettezzcper regnare a rie,feruili,firuitù effofe,taglie acerbiffime,e amare;comportado latrocini diffimuladoifurti eFpreffi,éjfipàdo i beni comuni, leuando ipriuilegi cofu •^annullandogli ordini antichi, conficcando i titoli alle perfine mcriteuo filmandogli indegni,bandendo i vìriuofi dalle patrie ,perfiguitado i le terati,infamando i àotti,conferuadogli ìgnoranti,m.mtenendo in riputati* negli infamifdado libertà a fiorrétti,imprigionado chi no merita,togiien- do a'uecchi,e aàdo à gìouani,e in jomma anteponen do il uiiioie fieteraginì l'ignoranza 1 dishonore,la fcìocch ez^a,la pajfio ne.al bene,all'honelìà, la uirtù,alla pruderiza,allhonore,dgiulU in ogni cofa. Hor quello tale, in quanto vfitrpatore del dominio, non filo è indegno per fedi dominare, fipuò(come è il parere d'untonin Sato nella terza parte della fua fomma • liberamente dìfubidire;enò filo difiubiàire, ma anco uccidere fenz? p toalcuno, da qualunqueperfima anco prillata. Teròè lodtto da Tullio v o. ° ne'fidi uffiii] colitiche uccide un tiranno di quella forte.E S. Thomafo fecondo dellefenttnzealta disiintioneidtimajollaquestionefeconda, difen de apertamente lafentenza dì Tullio con ragione : perche effendo il no inimico di'tutti acerbo, e ingiusto, tutti pomo pugnar contra di I giuflijjimamente,e veder, fe fi può conia fiamerte leuar l'atroce tiran nia da lui posta inpiedi,c mantenuta. Terò quello detto s'intendeallhor effèreutro,quandononpuò far fi ricorfo ad altro giudice fopr a diluì,te– che nofificorga per lafua morte efiere imminente maggior danno, er Policrite, «IlaRepublicafhe no era per lafua uitóÌTer quella ragione dice

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=