GARZONI - La piazza universale - 1589
v x t V E \s a L F . ?o i paianola,mìfuradi quelle, che gli puondarequalche particella d'hono- re in quello mondo. Sono primieramente quafi tutti montanari , ouero dì •Valtolinàiouero di Valcam onica,& non fono graffi d'affetto, ma -dì dentro fon cofìgroffi di legname, che gente più tonda quafi non fi rh rouà dicote- fta, abencbe qualcb'uno rìefcein quella fua groffezxa alle volte fittile, per le gran burle, che riceuonocommunemènte dalia gente, e perche ogni pocoin loro pare affai -, effendo per natura tondi come vn fondo d'vna botte,egrofii come il brodo de'macaroni -, & verfàndo di loro vna fiolida opinione appreffo a tutti. T^el parlare non fon differenti da ìgazptti, an- Xjhanno vnalinguatale, cheizani fi l'hanno vfirpatain ccmedia per dar traflutto, è diletto a tutta la brigata, effendo ella di razza di merlotti nettapronohcia, & in tutto il rimanente . 1 ){e'cofiumi fono peggio , che •Jlfini ; ìmperoche nafionò, & s'allevano fienza vna ciuiltà al mondo, & fior ficon quel!'afina di Hicntfalem , che stana a pofia di tutti in piazza hanno fimboleità più che afinefica,stando con le mani legate alpetto,qua- do vn gentilhuomo gli parla, egli faueìla di qualche cofa > come fefoffe vn'horridofireddo di quei dime zp inuerno .da vn Mìffierfi, o fegnur fle fie gnurnòin fuori non c è altro in loro, c habbia del creato in modo alcuno, anzi chel gesto e poltronefco, il portamento è groffo, il moto è afineficó, l'attiene e ignorantefica,il procedere è babbionefico, che non potrebbe effer maggiore, & ogni cofa in loroputifie da fiacco longi mille miglia. I ffiafli c'hanno fono ancor loro affai difeoncì, perche non firn quafi altro che vr- tarfi fa di loro, onero che fàuno percuoterle braccia infieme al tempo del freddo, ouero che giocano all'amore con le dita, facendo vn chiaffo in quel mezp da fachini di doana come fono. Ideile città di Bologna, & F er– rar a fenoi ffiaffi defignori fiolarì, quando al tempo del carneuale fanno la barriera del porco cinghiaro, & defachin armati, oue ailhorafrve- don queìpouerì babbìoni, & turlurù con vna armatura indoffo, & vn'- elmo in testa conia vifera chiùfa cercar con vn pefiondi legno in mano dvccidereil porco, &darfi mazzate fra loro allacieca, che dannoda rider,è dafgrìgnare àgli altri, & da piangere a fi ile fi, Hanno vn'al– tra menchtenaria grofia come unpafione dìpane in lero,the stentano tvi- 4u l'anno in Milano, in Venetia, in Roma, ìnTS(apoli, in Ferrara, in Man* %oa, & in mìli'altri luoghi d'Italia, mangiando da Romiti herbaggio, & pomi fidamente, ouero unmazzpdi ravanelli,e quattro cime di cauli, per riportare atta moglie quel poto d'avanzo che fanno contante fati– chiretanti slràtijdelleperfonelero > E ben vero che alcuni accorti, tir stipulati babbìoni fra loro stentano per non fientare, e mettono da can to,& riffiarmìano per goder poi nella vallata un buon tempo nella lorvec chiezza ima qualche UoltalaCofa riefice altramente , perche ouero che muoiono quandobanbenfientato, ouero che ned andar a cafa , sincon- Eee nano
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