GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1% I V E R_ S A L E. « O J forfè due o i Toetì antichi lodarono in Mercurio la fagocita, & afìutin, efi fendo da ter fintoti Dio de i ladri, come quello, chetrouò il latrocinio, &• rubbò inTeflaglia, mentre che affollo era paflore d'Ammeto, il bella armento »•-.eh''era da quello mal cufiodito, aficondendolo dietro a vn mone– te , fenzaejfer risto da altri, che dal vecchio Batto ,-qual fece allbora eoi dono d'una vacca prometter di tener la cofa occulta, benché poi l'after uafse infidamente, come fece. Cofì potremo dire, chea queflo ficopo ado-. rafsero ìgentili la Dea Lauerna da Poeti finta Dea de latrocini^, onde Ho- „ •ratio nel primo delle fue epifiole osò di dimandarla la bella Lauern* » H o i i ^ dicendo. -. Tulchra Lauerna da mihi filiere. .-. .. DaSancìismisìvmquevideri. Hebbero gli antichi jtrgiui ancora loro- tanta incl'matione ai latrocini*,-, che apprefso a tuttipafsòper proverbio, ragionando de ladri, non dire al ero , che Argmi/ures . e quefiaprofefifione ha hauuto vn feguìto fi gran de anco tfhuomini notabili, che i ladri colloro efsempio aggranàifeeno il meflierodel rubbare al pard'ogni mefiiera virtuofo, & Segnalato.Trame teo padre di Deucalione, e figlio di lapetho è pofio fra primi hauendo con l'aiuto di M inerua rubbato dalla ruota del Sole, con vna ferula il fuoco, e portatole in terra a noi altri,congrandisfmo,fdegno e furore di tutti Deh Vigil i Il che toccò Virgilio ne'fvaì carmi Bucolici, oue difse. •Caucafeasq;refertvolucres,furtvmq;Trometheì. Caco parimente figlivol ài Vulcano nel monte Aventino efercitò quello me fiero furando ibvoi, & gli armenti,e tr ah endolì conia coda all'indie tra nella ff>elonca,accia dall orme non fufsero i(voi furti conoJcivti.Laqval cqfa effirefse Tropertio nel quarto libro dicendo. P r o P Sed noninfido manfvervnt haffiite Caco Incolumesjfurtopolluitillelocum. Di Autolieo figliuol dì Mercuriofi legge ancora, che con furti manifefti ^ •infefiò i luoghipramiffì al monteTarnafo, onde accennando queflo Mar– itale difse in un verfo-. Kfonfuit AUtah ci tam piccata manus. Scrive Ammiano Marcellino dArface Re de' Varthi, che nella fu a gio– ventù non (blamente fu Ladro, ma prencipe de 1 Ladri, e tanto feguìto s'acqvifìò conia givsia paninone de latrocini^, che conduceua fece una forma d'efsercito di huominimaluagi, &di ladri fotàmente. Di Dioni– so Tiranno di Sicilia narra medefimamente Valerio Maffin.o , ebeha- uendo^ffiogliato il tempio diTroferpina in Locri, & navigando dopo con proffero vento, ridendo verfo gli amici, difse. Vedete, che buon viag– gio ai facnlegì concedono-gli Dei. E di perone Imperatore ficrìue Cor– nelio Tacito ,che non (blamente per l'Afa, & per l'Achaia fogliò E e e 2 de' tarda
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