GARZONI - La piazza universale - 1589

44 T i ut Z Z . A rateile la'Mita mercede 2Vj>« è cefi lecito altrimenti difdidirey&vcct- d e r e 1 u e l tira> ™>chegiuBamentepoffede il titolo del dominio {opra T£OI- S. Thomi tri,perche (come diceS,Thomafo)molte volte iddio per punitione dimolt l'Ariofto. Pf cc &'h " dà per fuperioriquefìi tali.flche diurnamente efprejfe anco l~4 riono in quella jìanxa, che cominciai llgiusìoIddio, poiché ipeccati noflri Eannodi remifjion paffato il fegno, docciò chelagiuWuia. {ua dimoflri Eguale alla pietà fpeffo da regno ul tiranni atrociffimi ,&a. Mojìri, E da lor forza, e da mal far ingegno ; Ter queslo Mario, e Siila pofe al mondo, Edui peroni, e Caio furibondo. S.PaoIo . ^Qi'i tutte le cofe lecite fiamo tenuti ubidirgli fecondo la fentenzà Concili o ^ofo.Obeditepràpofiti s veftri s non tantu m bonis,fe d etia m di Cofta n diico!is. £ nel Concilio di Coslanzaaqueflo effetto fu dannata queUapr pojitione vniuerfale, cbediceua. Ogni tiranno in genere da qualunque perfonapriuatapcterfivccidere. € ben vero, che molte volte le fcele raginihro fono tali, che gli rendono degni non di morte femplice, d'un fine atrociffimo alle loro ribalderìe conueniente, perche non fer no lagiufìitia a modo, non tengono la bilaneia dritta,fino corruttibili pe doni e per prefinti; finoacciecatidallira, & dalla paffione, operano tnfilentemente quanto dir fipoffa difendendo imalfattori per l'adbe Zf, fino de fuoipartegiani, vfino tutti i torti, e tutte le slraneZZe liberi ; opprimono i f additi con legrauezzp, trauagliano le perfine v'i tuo fi,quei-alano volonticrii letterati, fauorifiono i fcandalofi, fan d ftailaaiadroni, & ribaldi, guajlanoi slatuti della %epublica, disfan– no gli ordini antichi e fanti, nellecofe importanti fono Jcioperati,nel le minime desìi, e rifentiti, hannoin odio le leggi {uperiori, nonadmet- tono i principali tribunali, fi fan parte e giudici da loro Heffi, amano libertàper fi foli, tengono gli amiciperferuitori,e iferuitoriperfchia- ui, finopriui d amor e, e di tenerezza humana, fin {uperbi nel c mandare, imperiofìnelprohibire, infilentinelcastigare, temeràri} nel– le ffequir e , e finalmente o che fino innamorati a morte del vitio, & delle fieleragini, o che le fieleragini ,&il vitio muoiono dell'amorfo? ro. Et con tante iniquità,& feeierat ez7f ogni vno tace, ogni vno mutolo,ognivnopauènta dell'Ira del ùranno,che tutto temmdo,& minac* ciofo non parla d'altro che di ceppici prigionie, di galee; efuccedea t ti , come dice il diurno ^rioilò, mentre parla degli atti del tiranno M %anore. Mail popolo facéa cornei più fanno, C^^ff^fiàa^ueiiebe^ Teroche

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