GARZONI - La piazza universale - 1589
So 8 ¥ J \4. Z Z U xt\x£ttXi,cheduìfuffergÌÀu$cn fcuoteuano (come ho detto ) la pecunia dell'erario, alcuni erano eletti Pe auttorità de' Confali; & del popolo aricercare imaleficii capitali de citm Vlpiano.. dati: ma di questi non parliamo alprefente. Quanto a i primi ripiano de offici o quajftoris , afferma , che l'origine della lor ereatione fu tanto antk ta,chefipu»dìre, che d'antichità precedere tutti gli altri magifirati : & •a confermationc di ciò riferifce Grani&giurifconfulto,qualmente Remulo» & Ttyma Tompilian'hebberadui per ciaf amo,ì quali non furono da cfft* ma colfuffraggio del popolo,creatL Et Plutarco ne ifuoi Problemi dima- Granito . Fiutare o alimenti alfoccbe fiere, ìmperoche i Francefi dallofirepitod'effe eranfitt Giunic,-. H uietati d'entrare in Campidoglio. Però Giunio,Trebatio, & Feneflelld Trebàtis, fi m di parerebbe fai da Tulio Hofiilio ineominciaffero i Quefiorbet che lui J?encacfr - fofo Hp r i mo> ordinafie l'ufficio del Theforiererfontra il parer di Gra- mofopradetto,Oltra i Questori Vrbaniaièrìera un'altra forte, chefi man? davano alle provinole infieme coi Troconfòli,®Pretoria rifeuotere igra nami,e tutto quel denaio,che fi doueua mandare a Ramai® d'uno di fiì tali ragiona Marco Tullio in una epistola a M.Celio Edile,quando dice* Ego de prouinci a deceden s quaeftore m Coelium praspofu i prouincia: . Et a propofitto di ciò narra Afcanio Tediano, che la Sicilia,perche era al- Ibor divifa in Sicilia vecchia, & in Sicilia nuoua,hebbe anco dui Queflori, uno Lìbitano, & l'altro S'tracufino.Et queftitali Queftori haueuano alfer uitio loro alcunifirib'hper affegnar nelle tauolepublichelapecunia rifeof fa, ® cefi i Littori, e ifafii,per defenfiane iella maefià del magiflrato lo ro.De' fcribi,® de'fafcifa mentione Cicerone in una oratione centraVer- re,in quelle parole. Nupe r Hortenfij . quadto r fuifti.quid tu i fcribarfe - « r i m , : u poce s dicere . Et più a baffo . quarttore s urriuiqu e prouinci* . qui in o p r i o r e fueraat,cu m fafcibu s mibi prsft o fuerunt . Et nell'era*- 2ione ,p <:oP\aticiofa mentione de' Littori, dicendo. Planciusquadror , fi- ttìul a c Dtrrachiu m m e retigifleaudiuit , ftatim a d melicìoribusdirnif fisirfìgnibus abiedti s ueft e mutata , profe&u s eft , ac Theffalonica m me i n quacftoriumqu e perduxit . Il loro ufficio hoggidì non è afferente da quello degli antichi,® 1 fi ricerca in cffi diligenzagrandifeima, integri- II Boerio. tà ' mira ^l e ^s Ced efingolare;perche,effendo occupati in negocio tanto im Giooann i portante,ogni picciol macamento che facefiero,gli darebbe tal crollo, che diMoncai «o » co fi di leggiero potrebbono alzare il capa. Sono degni, & illufiriper gne. cavfa dell'ufficio loro,come tiene il Boerio,® Giouaniài MontaigneinU» B " trattato dell'auttorità del magno confieglìo dì Francia , & lifieffo tiene il Giacobo Turpurato Dottore leggifla Digefti s de off. 1.1 . ma chi vuol veder più, «ìRsburTo legga Giacobo di Rebuffo i n l . i .C.d e canon e largitionaliu m Tinilorum. Et
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