GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1 \ l F E i\S A L E. 8i r a quale tutti eran confiniti palefare i fiuoi nomi, & porre in regiflro di che cofia vineffero > & che meftiero facefiero . Valerio Maff.mo nel tìtolo degli infiituti anrichi,& dopo luì Guglielmo Len.poreo FJeduenfe,racco 6u ?' ta,cbe appreffo a gli Atemefi qnellhch erano oaofi,infami,& vergogno- p o r c o fherano cpdottipel fioro a vn fpettacole degno,& meriteuole dell'ìgnauio àuenfe. loro Treffo a Romani era fatta grandijfima inquifitìone coirà gli ociofi,co- me attefla Suetonio nella vita dì Claudio Imperatore,& a propofito di ciò racconta Aulo Gelilo nellottauo libro > che un Filofofo arguì feueramen te un certo giouinetto Romano di famiglia equeftre, perche stauapreffo di fé molto negligente, & finente sbadigliano in testimonio della fua pigri- tia & ìnertìa grande. Appreffo a'Greci per la legge di Dracone eran pu– niti nella te fa quellì,che mistamente nell'ocia confumauam il tempo,& lavila loro.E tutti gli auttori antichi fon fiati dì questa profeffione inimi– ci affatto . Ter queflo Menandro diceuad'ocio corromper le forze virili, fi come la rugine guafla,&confuma il ferro . Mercurio diceua, che la na tura fonda lingegnod'ufo lo inalzali odo linuilifce, & abboffa. Homero confìgliaua,cbè non fi douefje malfar digiunar lo mente,effendo l'odo al– l'anima troppo graues &pernidoJo.. Ouidio nel lib.De Tonto s lo detefia. mirabilmente'con quei verfi.. Cernìs vt ignauum confiumet otia corpus. Et capiuntfitum ni moueantur aqu&i Lucano.dice.. Vanadantfimpre otiamentem. Demoflene nella quarta Filippica dice,chegli ociofi han beute la mandra gora,perche fon fopiti,&addormentati intutte le operationiuirtuofie.Tla. tonenelprima della Repnbììca chiama l'odo unapefle de mortali. Empe– docle una perdita di tempo irrecuperabile.. Bione un morbo dell'anima. Democritoafìomiglia l'ociofoalmar mortOiperche da un cadauero alni ci època differenza. AufionioToeta Gallico dice, ch'egli è peggio dnn. febridtante in quel uerfio» Sanuspiger febrìente multo eflnequior.. Et finalmente ogn'uno efilama crùdeliffimamente contragli ociofi. Terb ancor io efclamo à quefti ociofi dìpiazza col detto Evangelico.. Quid h ic ftatis tota die ociolì ìefìendo che Iorionon partorifice altro che nome,& fama diperfbne da poco, & di nefiun ualore, onde meglio farebbe metter fi a qualchefiudio bonefto,& fuggir la tafia d'Heronde Ateniefe o d'At- talo Eumenoyoccìofìfamofi,& diVacia Seruìlìo che ha dato luogo al prò uerbio.Dada.Gc lum eR.parlando>d'un che non uuol mouerfi un punto., mapaffiama ad altri. Annotation e fopr a il cxrij . Difc v Citc a gli ociof i legg i Pietr o Crinito , nel - J .de HoneftaDifcipl . al cap. ri. & Celi o Calcagninoc i Verbo J ocium,neinndice-&i l Rhodigino,ne l Ji.6. & c i j ,& c i
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