GARZONI - La piazza universale - 1589

8i4 P 1 fft 2 2 Jt D E B A N D I T I, E T F V O R V S C I T I. Difc.cx*ììj. [Omeletti ì Fuorufciti col vocabolo latino d'exules , nomepreffo a X(onio Marcello ritiene tale interpretatione t che exule s dicunrur ^Hd!/ / extr a (blum , efendo cffi caccia- % ti fuori della terra,® del fitol paterno. Ma treforti £efi Marnan o gli mette Martianoprefio a Romani antichi ,vno che tnandaua relegatone in qualche lfola ,come bora preffb a Signori Ven ni s ufo di confinare in Candia,in Corfu,et fìmili luoghi loro Co fi fu relega to Tublio Rutilio confile collega di Mario da' Sillanifilquale, e fendo po veuoiato. difie quella generofiafentenza. Malo u t patr i exilio me o er beicK .quà m redin i roòsrear. Montano VatienoOratore famofofi* relè gato da Tiberio nell'I fole Baleari.Taolo Diacono fu relegato da Callo Ma gno nell'I fola Diomedea chiamata bora rifoladi Tremiti fioggetta a C nici Regolari Lateranenfihper fauorire Defìderio Re de'Longobardi inimi co fuo.ll fecondo è chiamato interdìtto,® proh'ibitione d'un luogo portic lare,come bandito da Venetìa,doF errara,da Bologna, il terzo nomina– to effigilo da terra ,e luogo,il quale era qualche volta accompagnato anc ra dalla condannagione : ® quefio e figlio tale dice Tito Liuio nel vig fimo quinto libro effier flato a Marco Tofiumio minacciato.godimene Biondo nel quarto libro della fiva Roma trionfante aggionge a quefii efi quello,cbe fi chiama legatione libera,qvafi efiglio volontarmch'era un certa fottrattione di perfine gravi fuor della città andando per conceffo ne del fenato in qualche prouincia con qualche podefià, per fuggir l'emù* latione de' potenti,® la cocorrezadegli inuidi. Di que /ìa parlò Cicerone in vna Epifiola a Quinto fuo fratello,Troprettoì-e dell'Afia diccndoMià aure m quo d cupi t Claudiu s ed legan o aliqua,( i minu s pe r fenatum.pe r populu m libera . Et qvefio efiglio volontario haueuaun tempo prefifo & determinato per la legge Gvlia . Apprefo agli Atheniefi v'eravna forte d? efsiglio molto firauagante chiamato ofiracifmo ; perche in c tempi il popolo ( in che entravano tutti gli fiati della città ) haueua p re, ®facultà,fenza cheprecedefe delitto, ne colpa alcuna, di sbandi– re per fiatio di dieci anni uno de'piu grandi della città, qual lor piac va, oche più temeuano che fi voleffe infignorire, o far tiranno di que Republica. Ondei magiflrati, à quali fi commetteva quefio negocio, nocando il popolo, dauano a ciafeuno una pietra bianca, e tutti q che voleuano che alcun fife bandito, porgeua a magiflrati la fvo p trame era fcritto il nome di colui, che voleuano foffe bandito, ch'e Greci chiomata Oflroci,onde tale efsiglio fu detto ofiracifmo. Et con qu flafiecied'efisiglio fu sbandito Temiflocle famofo per la vittoria cont Serfi in mare, il quale nelfio efsiglio, rivolto uerfola moglie gliuolu

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