GARZONI - La piazza universale - 1589

V X 1 V E ì\ S JÌ L E . 82 ? fitceedonofra quettaparte,& fra quell'altra. Quindi auvìenthe Virgilio v i r S ' ttelfeflo celebri cofeguenti uerft Mifeno trobettafamofo d'Enea, dicendo* Mifenum Aeoiidem,quonon prattantioralter Aere aere uiros,Martemq; accendere cantu. E parimente gliauttori commendino gli ìnflromenti de'Taburinì, come itt citativi degli animi ai martiali conflitti,oue s'adoprano a quefio fine partì j , Colare.Ter quefio l'Ariofio èefenvendo inperfona di Ricciardetto l'amo- rofia pugna con Fiordi/pina, u'introdufe il piaceuol rumore de' baci fibaui h uece dellofirepito de'Tamburi,& delle trombe firepitofe,quando difife» J ^on rumor di tambur'ho fuon dì trombe Furon principio a l'amorofo ajfalto, Ma bacì ch'imitauan le colombe, Dauan fiegno hor di gire bor dìfar alto, E que fi anticamente s'ufauano nelle fette folenniffime di Berecinthìa ma- dredegli DeiJPerò diffeVirgilio nel nono dell'Eneida. Tympanauos,buxusq;iiocat Berecinthia. Si come hoggidì s'ufano fingolatmente nelle batteglie, qualche uolta nelle comedie,jpeffe uolte nellegìofire,et quafì in tutte le forti di fpettacoli,doue l'arme facciano ingrefo To pefo qualche uolta,cbe il Taburo fio. quello in firomento antico,che Lapridio chiamaTandura, 0 almeno da quello poco diserete,cofiàe-tandò chil taburo de'Galli chiamato Tabourin, è da Spa- gnuolicon notiffimò vocabolo chiamato Tàdero.Co quefio i taburini 0 co fifari,o fe'azajvonaia dianaja levata,V ordinala, il veder l'inimico, il far fegno dì parlamelo, il cabiarcil far'altojo ttar i battagliaci dar all'arma, il far ala,ìl fèrraferra,il combatteremo rottaci volta faccia, la batterìa, la raccoltala ritirata," allegrezza, il far bando-.e fuonano all' Italiana, alla SMÌzxera,alla Spagnuola, &fimilì;E portano un privilegio nella guerra, •che no ivfa di ferire alcun di loro,efendo ripvtati ne gli effer citi f pe> fine bafìe,infime,et vili fra quali efièder le mani è tenuto per uergogna efireffa •dafoldatuet da'guerrieri comunemeteSSfe i taburini so differiti troppo da gli inflrometi loro,pcbe,fi come i tabvri so fatti di pelle d'afini, cofi ancor effi tegon fomigliàza cogli afìni,bifognado andar ìna-ù die picche, e a gli arcobugi,et portar la soma appefa alla cintura,et alle ffialle, che no è pic– ciolo carico in tati travagli delle battaglie. Hano ancona qfla difavetura, che nefacchi delle città,et in tutte lepredeso trattati dabuffoni,pche co quelpefo adoffo de'caburo non hanno libertine potere digraffiar cofaal- cvna,effendo in ogni fattione troppo r.eceffario, c he effi fliano a legno, &• che chiamino ai Bendar di le genti sbandate, e da dmerfe partì difi 'emina- tee Jparfie. I tamburierìpoì fon differenti:'a quefiifvord. modo,concio- fta cb'a lor s'appertengafar quelle ualigie,& quei taburi di legno coperti di corame, de' quali ab ondano tanto Milano, & Venetta ,chc in quefla Fff 3 jfeùe

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