GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1\ 1 VE A l E. 4 7 Astronomo, che l'huomo [aggio toglie la forzbpér fin alle Belle. '.Quindi gli antichi dipingendo la Capienza ,formaua la fua effigie di quefia 'idea r che pareua, ch'ellaguardaffeper tutto, e Beffe affiffa negliocchidì ch'ila guardaua; e fu vna volta dipinta da Emulio Romano di quest amaniera, Dipin r e diedegran lode,&ammiratione,all'mgegno,egiudicio del fio autiere, j » "kN Finalmente Salomone nel libro della fapienza dice in fua lode, che, C o n - saiom cupifeenti a fapientia : ded&èet a d regnim i p'erperuù; e figgionge, che r n e > Multitud o fapiéntu-m eie fanita s orbi s rerraru.I d ondevngouernatore fauio farà stimato degno di perpetuo reggimento, e farà la falute di quelli, che fono/otto il fuo governo. E fe incofii alcuna fi ricerca faggio dalla fua fapienzaào giudico,che l'oc cafone principale fianel faper reggere conpa- ce,& vnione la moltitudine alla fua prudenza confidata,pcrcbe ( come af– ferma Caffìodoro netta vigefimcsepiftoladeiprìmo libro) Adlaudemre - Cafiìcda gnantistrahirur,ha b omnibu s pax' ametur. E nel quinto libro alìepisio ro - la vigcjìmanona dice il medefimo.Q^m . fuauiffima populi , & diipofì- tio tranquillaregionum , praxonian-rprebatu r elle regnant i um> "D'i. quinafeeycbeilgran padre Anchìfe,appreffo à Virgilio éedeU ricordo Virgilio* principe di quella pace al fuo figli uolo Snea, dicendo* ,H£tihiartès,paciqiteimponereamorem. E Feìlerigo'Imperator la comenilò tanto nel titolo , D e tenend a pace , ór Federig o anco 'Baldo Perugino fopra il titolo della pace della confianza, conam- ^™-?„ era ~ plifftmelodi celebroUa. s ~Doueche. Gorgia Leontino deffa honorcuclmcn Ba' do. teferiffe alle città dèlia Grecia quando erano trafe in di fioràia ,&fiper- Gorgia. tauano odif intestini ; E Demetrio Magnefio ne fcriffe vn libro in fua lede . Leét à Pomponio Attico, quando il popolo Romano era difimito. Ma il frut- t • to della pace dimostra eccellentemente Salustio'm quella volgata fenten- ~ e g Za. Concordi a paiuarrescrefcunt,dilcordiaantemmaxima;dilabu n Saiuftio. tur . Etparimentel'effempio di quelite de"Parthi, che venendo amor te, Eflèmp chiamò dinanzi à fe due piccioli figliuoli c'hatieua, e fatta/i. arrecare vna d '* h faretra piena dì strali commandò al maggiore, che tuttivnitamente gli ^ e P a r t rompe ffe alla prefen-ZA fua ; nè potendo egli à guijaalcuna con tutti ifuoi sforzi effequirlo , diffe al minore, che à vna à vna. prende ffe quelle flet– te , efaceffe egli quel , che il fuo maggior fratellonon haueua potuto fare; il quale vbbidendo al paterno volere, ageuolmente le ruppe, e franfe, fenz} fatica d'alcuna jorte. Oue ilfapiemiffimo Rè con questa inuentio- ne,dìcìmròd figliiioliil frutto della concordia, & vnione, eh V di tan– to potere, che da neffuna forzapuòeffer moffao ccnquaffata. Qiùndiil "Padre Agostino nella Ingoia, che diede d Canonici %egolari diffe quel- S.Ago lafèntenzA. Invnumefti s congregati , vtvnanime s habiterisi n do – mo, & Ile vobi s anim a vna» & co r vnu m in De o ; perche vidde egli he niffimo di quanto frutto è la pace, & vnione, la quale patifie a nofin tem pi non meno perfida, cbeiniquiffimarepulfa. EtAriflotilcné'funi Eco- Ariftotile
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