GARZONI - La piazza universale - 1589
S f i T T A Z Z A rebuserT e nerfaco s ; Mancipe s frument u improball è , Mancipe s pre - rio cum ciuitatib . deciditte .Furono ppi le gabelle. Romane fibpravarìe, €r diuerficofi difinbuite,per'che u-'eràno i Bacìi de'Terthàa'quali fi chia wauanoT ortonari quei gabellieri, che riscuotono gabelle tali , &furon> da Latini detti P òm t o t e s yfecpndoìl testimonio idi 'Iconio Marcello,il* quale dice. Poru 'rore s (un t qui portu m defidente s omni a fcucitantur , •ut ex eo ueótiga 1 accipia n x.. Et queste gabelle narran. aiutano, •&Dìo nifio effer slaterificofìemolteuoltedaiRegi ,e Tito Limone!trigefimofe– condo libro narra, che Africano, & Teto Cenfori affittaron quello di C pua, & di Tozguolo ,<& Lepido hauerneinflituite molte altre, lequali racccmta Diane efier state rìmafie poi nel Confiulato-d'Afranio, & di Me tello,. & Cicerone ad Attico ferme delllsteffo tenore. Portorii s Italia ; fu blatis , agr o campan o diuii o nuli ur o ue&iga l iupetef r domefticu m p i e - . te r uicdìraam .Suetonioriferifee anch''eglì,che Cefarepoifuquello,chein slitta idacij de porti alle merci fa rafiere. V'era vn'altro dacia foprail le,del quale fa mettane Tito Liuio,nellaficondaguerra Carthaginefe, ca- ricadolo addofioa Krerone,&Liuio,chepciofu dettoSalinatore.Verterà vn'altro(dice iÌBiondo)fopra il bestiame, che latinamente fidice Pecu- , ondeMarcoVarronc vuol che la pecunia fife detta da tal belarne , che rendeua a Romani entrata afahouero, perche il danaio lóro dirame fife fegnatocolfegno dunabefiìa.EtFefio notafiche tali daciarì cran chiamati Teeuarij daloro.Ven'era vn'altrochéfi traheuadai bofc -.hi,& felue affit Frontino : tat ecomedimostra Cicerone nell 'oratione per Milane. Et Frontine ,trat- tando degliacquedutthdice-, che i Bimani traheuano dalle acque intro , duttein Rpmai&, da'laghì ancora grandìffimo emolumento. Cofi rifiuote- uanle. decime da'CittadinldiBgmatf ddcompagni del nome latino ,chein Italico fuori d'Italia arafero campi publici.Cofi lavigefima da'Libert nìfolifec ondati parer del Sigonio, & dalle mercan de dkeil Biondo, che - trahetiamvndenaio mirabile, & chi vuol chiarirfì meglio diquefie ve- -màdeggail Sigonio, <&il Biondo.Tarline fi ne precedenti libri da me alle gati. Hor bafiaebe questo vfficio fu honoreuolex& degno preffoa 'Rpm mifi come ancorarci tempi nofiri. E-benvero chehoggidì'moltiVrenc jpj Vauuilifc ano tanto con le gabelle flraordinarie,e nuoue,ch e quando gionadi daciarì,&gabellieri,parche fi nomini il diauolo&peggio, of– fendo e ffi tirami de' paffeggieri in ogni minutezza, perche la guarda tanto in fittile, che vna puina a pena portata da vn villano non e ficu dalla gabella, anzi vna pousravecchìarella che non babbi altro, che la rocca e Ifitfo , bifogna che paghi vn tanto per la tirannide mera d furfanti, che mettono in capo ai Signori questi faragnì da mille forch ne bafta il dado dal pane,dal vino, dal [ale, dal fieno, daW-orzp, dalle b fjfte 3 idls feciarie, daipanni vendibili, da tutte le fede di nercan
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