GARZONI - La piazza universale - 1589

r 7^ 1 V. t \ S ji L È. ' 8tff ma ancudine piana tal uerghe fi difltdono,et afiottigli ano tutte a Una ce* ta egualità,che fi taglia a tranarfciodella lunghezzaftn quadretti, a mo– do di dadi,talche tornino qualche cofadipiupefo^rbe none la moneta, che fi vuol fare,& cofì con un parodi tanaglie grandi da faglio fi tagliano in pezzetti-tutti a una mìfiura, dapoi in una padelle tta,- o altra cofia meffi ai. fuocodi carboni fi ricuociono•;gli quali datìallo ttèmpaninoin uno, o dui cdpitutdaunamofapraun taffofifichiacciano ; & dapoi cofì fatti gli « ouerierì gli [pianano, & conducono quafi per fino alla larghezzacha da efiere : & dapoi cofì fatti fi ritornano a.glìouerieri; che gli finifiono di -jfìanare,e tondare, ricalcandoglvd'attorao 'i & dapoi cofì fatti s'infuoca- no,&fi gettano in vn bianchimento commune fatto con tartaro petto, fia- • le,&acqua,ouereurina,& cofifinetta,&chiarifica-Loro, &. dapoifìla- uanobenecon l'acqua chiara,& afciutti,fì mandano alla ttampa, &ccfi ' coniati fon finithche nonfi hanno fi non da fendere, & battarehbe batte– re un centenarofblo, che fipotrebbono fabricar palagi, e chiefè afuo pia– cere . La moneta dell'. argento,condotta quella quantità che fi vuol latto* rare,alta lega procede coi termini ifleffi, che quella Ml 'oro,& nelproce- der del lavorare nonni cade altra differenza,fi non che quella dell'argen– to in cambio dì verghe fi butta inpiattre, & conil tanagliane fi recido- no,,&fafieneverghelle, & delle verghelle poi fi ne fan quadretti, &fi ffianano con una cofia più dura, e uoglionpiu colpi, & nelbianchimento • s'fggionge, allume di rocca. Alcuni fono, che per non far fibiaccìare gli quadreUi-allittempanini, fan tirare con uno arganetto le uerghe di tale . argento,ouero oro,& le fannopaffarper. trafila, & le conducono a una cer talarghezza,cbe ritagliate,e'pei fpianate,e fatte rotonde, vengono qua– fi a ponto al pefio, & ha filo fatica l'oueriero arine atìarglì,e da finire di ffianarglì,e tanto manco ancorai'ouerkro,& ìlgiuttatore han di fatica, . quanto fi taglia laverga con una ttampa tonda, la qualgli conduce qua- fialgìufio colfolo taglio-. Quella del rame-fi fitcofì. Si piglia tirarne in quella quantità * che fi vuole , & fondefìa cazza* o in crogiolo gran– de y & daglìfila lègga, mettendo per ogni libra di rame fino, tanto fino argentOyche fa di tanto tialore quanto uallamoneta, che fien'hadaca- uare,detratto però quel manco, che bada faluar laffiefa, oche dal Tren- i- cipe è permefo per guadagno, che communemente fuole effere un'on- cìa,etre denari per ogni libra ,.&quefiofufo gettafì in piafire di ferro calde,onte di graffignerò d'una compofìtione che fi fa per farlo ben cor– rere, &- fiottile ,& quefia fi fa con tterco bouino dittemprato, con lificì- ua forte ;o con capitello di fapone, tanto che fa coinè un fiùcne greffy, & dapoi fi cola due,otre uolte,acciòfiaben fiottile; & in ogni tre,o quat– tro boccali aitai compofìtione fi mette una meza libra, o più dì fipone da purgar.panuij ofieno ue echio, o altro graffume,& con quefiacompo– fìtione

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