GARZONI - La piazza universale - 1589

$ 7 ° ? I A Z Z Ä ro è mez$ canaglia,che p un bagarino alle uolteßa impiccato dalla màtinx fino alla fera a un traghetto,come s'ufitfia tutte l'altre cofe il mefiiero de' ruffiani fi cofa loro,pcbele Cortigiane come Dìana,Lauretia,Lucìa, dei* lia,Ifabela,fä lor faperefe capita Tedefcbho Freccefi,ò Tolacchi,chedìgra ila fìàrecapitati da loro,et q fi vede un brutto GÒdolierì,f quefla promef fagalateMuer inpreda la bellezza d'una Lucilla,d'uri Angtoletta,duna Doralìce,duna Lucretia,che no farà flato degno unmercate nobiliffmo,ne Un gentilhuomo de'principali talhora d'hauer un guardo r m che un bacie* da leidafciadofi la Reinafottoporre dal nano, f merce del guadagno che le uie dato dal fuo traghetto. Q^ato di pìaceuolfo dì buono fi feopre in tal me filerò è quefio,ehe co molta comodità fi uàper tutti iluoghi della città, et ilgòdolieri t'affetta ovunque tipiace.Et nelle goàole uai quieto, ripofato, fìcuro,e folo,e accopagnato,e puoi catare,ridere,folazzßre,giocave ,et far quàto t'agrada che maino tirincrefeefe no quado feiprefio al traghetto che i bezjcj tidìmada licezadì traghettare ancora loro.L'ufficio poi di que fii m /calzoni è tato noto s che no accade faruitroppe dicerie fopra,cÒciofia che il traghettateti buttar-e,il remigare ài premendo filareil uardare, & altre cofe tali fìano le cofe peninoti à quelli ,2^ 3 ui mdcareno puffo àgli antichi altre forti di legni nauìgabil;,cotquali ì noßri moderni haurano for fìfomigliaza,eome quei ch'era, chiamali nani onerarie,delte quatfia métto ne Polibio nel primo libro,® Appiano nel quinto delle guerre eìuili, che farebbon i burchi groß Ferrarefi,e le marcilìane,e grippì.L'attuane velo cuet agUimme i burchielli minorile eorbite delle quali fa mentione Tlau to,come le piatte grofe,et afre tati delle quali tratta alla lega Giulio Tel luce nel ( HO primo libro dell'Onomafiìcon,Marcello Gìmifconfulxo fopra i Digcfihal Frt.de CstptimsM Biondo nel 6. libro della (ita Roma trionfane tejfidoronel ig.dellefue Ethimologie,e Plinio, e Aulo Gellio,e Iconio Mzrceibhzr altri aflài.Hor gli maeflndénanìgiì{ per far ritorno àloro) hanno bauuto l riuat'tone da quegli antichi, imperoche tutte le foni di n vigli quafi hanno 'canuto principio dall'antichità. Onde fi legge in Herc do:o,che i Vboeenft furono i primi, che trottarono le nani lunghe ,benché Tht'.osìefno preffo à Plinio nel 7 . et Diodoro Siculo n l quinto libro attri buifeano la fm im emione a Gìafone,Egefìa àVarthalcCtefia à Samira; Stefano àSemiramis,eArchimaeoa Egeoncl'onerarieche fon-nauìdaca rico furo trouate,fecodo Tlinio,da Hippe Tirìo,la Cimba da'Fenici, il Cir tiro da Cipriottija Scafd-c'agU illirici I. entri da' Germani, eh e co effi an– dana navigando f il Danubioje nani tughe coperte da'Tkafii, & della pei ma nate l'inuètione e aferitta da Eufebio ai Samothracii,da Clemete a A- thlate,da Plinio à Danao,da altri à T%ettvnnO,da altri a Tiphi, da altri ai Tyrütolqualparere evidentemente s'aecofla Tibullo in queluerfio. 'Prima ratem uetùs credere do il a Tyros.

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