GARZONI - La piazza universale - 1589

V 2\ £ 1 V £ ' R 5 AL R 5 * puhmaìuìuerempace,quandotituedi,cheiltfttoriprincipati ivfwrpOr ho per loro i beni della Itepublicdjifendonofouentei tristi,c malfattori,, fauorifcono ìghiottì,e fcÌ4alofi,calpeftanò i meriteuoli,e virtuofupcrfegw ho ingiif sìamente i leiterati,?nantengono in piedi con tutti i sfor%igliign» ranti.negan iaudìen%aagViaccufiati,non rispondono a chi chiede giuftitia, òfattor fiancheggiano iniquamentele perfine ,priuileggiano capricciofa- menteiminimi,deprimono infolentementei maggiori, fono acèrbi con chi siwmiUaffono infidi con chi fi raccomondaffon altieri con chi gli corregge, Joridftinati fopra tutto in opprimerei fudditi,dannegiarliytrauagìiarli cer car nouità cantra dì loro,accettareìnfbrmationifloltc,quereleingiustiffi- mejrelatìoni indigniffime delgrado,e del gouerno loro? come fi pub viuere in pace quando i gouernatori fon beccari delle pecorelle comeffe alla cura, e reggimento loro empio,e ffietatoì come può un'huomo libero tacere, ue- dendo che èajfajfinato nella libertà chegli ètolta,ne'priuileggi chegli fon lemti,nelle dignità chegli fono ufurpate,netitoligiuridici chegli fon confi fcatijielle uettouaglie, chefcemano ognidì, nettar obba, chegli è rubbata ogn'hora,nell'honore chegli è infidiato,netta fama,chegli èfurata, nellapa xe,chegìi è turbata,nelpiacer chegli è contefo,nel uiuere, ci? èpieno di ca- lamità,diftenti,e di ramarichi affatto affatto?Comepuò egli star quieto fot to un giogo diferuitu infopportabile?fiotto un tiranno, che molte uolte ri– de delfinomale {fiotto un empio gouerno di chi beffeggia, e faggi, e matti, e uecchi,egicuem,c uirtuofi,e \gnoranti 3 egrandi,epiccioli,e amici, e inimici hi unmedefimo tratto? E di mestieri adunque,che igouernatorì fian giufti, e che tengano la bilancia dritta come fi dee,chegiudichino bene,effaminino beneffententiano bene,e non fi mouauo a paffione in modo alcuno : Ter che (come dice Macrobio ) Iuftiti a eft vnicuiqu e feruar e quo d fium i Macr eft . Quindi Ouidio Toeta.nel festo delle Metamorfofì, celebra cotanto Eri ™°V •steo giustijjimo Gouermtor in que verft. SceptralocirerumquecapitmoderamenEriclhem. fuftitia dubium eft ualidis nepotentior armis. 'Socchinifcome recita SuidajRe degli Egtitij ècomedato di tata giuftitia, che appreff) à Taolo Manutìopaffap prouerbio, qttado fi parla di un giù- P a o i Q Hogouernatore,nominarlo un BucchirlHerodotto ferine che Glauco tace nudo. demonio fu huomo di tatagiufiitìa,& equità ancor egli che molti far ostie– ri parteiofi dalle patrie loro,ueniuano apefiap trouarlo nella cittàspar- tana.Ma lafedeltà copagna dettagiuftitia,anziforella,deenelmcdefimo mo do effer abbracciata ddgouernatori,effendogli di gloria infinita in tutte le fue anioni. Terò M. Tullio nelfecondo de'fuoì vfficij èffe. Su mina , & M.Tull pfed a glori a co fiat ex trib 9 his,f i diligi t multitudojf i cu admi - ration e quadà honoreno s digno s puretjf ifidehét.Ei/ medefimo diffepttr àpropofitodi qfta fedeltà nel libro delle leggi, chela maeftà della 1 -•'-= • 2 ) % fede

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