GARZONI - La piazza universale - 1589

_t -jZ V I A Z Z À na fi dice quartadi maefi.r o uerfo tramontana . Co fi dall'altro lato di tra– montana,? Greco vento intierù,&ffa effoGreco.jetramÒtanaè Greco>tra montaname^jouento,f a ejfugrecotramomanaè la quarta, chefttbìa- marà quarta ai tramontani verfo Greco. Esco fi finalmenteintuitoli cir– cuito del bufolo verrà aa efere un vento intiero,unaquarta,un mezzo uè to-.poi uri altra quarta,&poi l airo vento ìntiero,&i nomidelle quarte fi fanno dal vento intieroxhelè appr ejfo,& doli: altro uento intiero,che n l't apprefo immediaiamentema vi iràfra mezzp il mezzp uento,chepur da effo vento intiero prende d /tornear ne ancorai quefle quarte fi ficriu il nome nel bufolo, potendo ciafeuno formar fubitoìlnomeloro dalveder fra che venti intieri,& mez& effi fono. Ì(el bufolo poiil triangolo, raggio che là ilgiglio,o la palleta,o altra tal cofaper farlo conefeere che fa il raggio di tramontana, hàfotto di (e un filetto d'ottimo acciaro groffo come un ago,& adu oppiato in modo che faccia una punta longa quanto la larghezza ài mezzo Sto,&- poi fi venga allargando nel ventre fvo ; & faccia,corne unouoM qual dall altro lato venga a fare un'altra punta in. ci ma,&pvr doppia come la prima,& queffa utrrà a fare fattoti raggio-dì enezto giorno,o di Cifro. Et in mezp 'a quel corpo ouato & vuoto bada re il capeUetto d'ottone con lafojjeiina pìcciolìffimain mezzp , che fi fer– mi poi fiprà l'ago che sìa dritto inpiediin mezzp al bufolo. Terconofeer pel fé il bufolo sìa benefit mirano ire cofe, Trimafe la rofa,o Hello fuàHia eguale,&giufia,cbe non penda in niun modoiàlzadofi da un làto,&abbaf fianiofi dall'altro. Lafecondale fi muoue mòderatamete,cioè ne troppo ve loce,ne troppo lento,o iordo.La terza,&piu importate è di vedetefe fer– ma fiempre ad un modo cioèfe pigliandolo inmano fivenga a dibattere, o mouere,&poi paffandolofop.ro vna tauola,fi fermi cola Croceio col giglio verfo vna parte deUa&a\a,&poiprendMolodinuo$om rimet tedolo,opofandoloin altratauola,oinoltroÌuogo,mirMfe^ifermapurgiu fiamente,come feceprìma,che allhora fi conofeerà effer giuflo,altramen- ttnonfarà benfatto oforàguaflo. Et farà Cofa commodiffimo fiore inmodo che effo buffilo mofiri l'hore,come fanno queipicci'oìihorologiettoàfole con lo calamito,che figliano effer molto giufiìj& col'bore fi potrà vedere l'ifferienza ficuriffimo dello botòfina. È do Ouertir fopra tutto che nel buf folonon entri polvere,ne aerein niunmodo,& che àppr effo dìluìnonfiten ga calamitale agl'une dìamantì,perchein effetto fi vèdè,cbeli fanno d no,& lo fanno arrefiorca gir affi con malo regola. La calamita dee effer dellt buona, & di gran forza,cbe tiri chiod'hO aghi groff, & che lontano dal b uffolo, o ancor fiotto della tavola lo faccia aggirar leggìermetè per o- gni verfo, fecondo chefigirala man dì colui, che tiene la Calamita. Sihà poi do conferuor fiempre coperta dific aglio diferro,o dì limatura, & fopra tutto nell'adoprarla a toccare il ferretto, ù l'acciaro della rofit del bufo– lo»

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