GARZONI - La piazza universale - 1589

•Annotationefopraf i cxliiij. Diieorio. Intorn o a' Nauiganr i ved i il Cardano , de Rerum Varistate , a cart e Lilio Giraldo ha fatt o un Jibro dottiflìmo de Nauigijs . D E' SPECVLAR1, E T SPECCHIARI Difc.cxW. ^Origine della faenza de'fiecchìf come dice affaci Mirami « ~ Hebreo,nelfuo difcorjo della fpeculatia) di cui n'affini amen- Mix*mi te et fruiamo, è deriuata non altronde, che dai n.iraukff ef fettiuifii, e cotifideraii ne' fpeccbhfactndo eglino ucunim tanche co/i uarii modi l'imagini de gli obietti ut filili, & firando infilate apparente oblique, dalle quali è generata Rutila pene di fofipettiua,cheJpecuìaria fidimanda da'Latini, & da' Greci luioftiicc? ilcui pregio e mirabile, perche ella ne rende la cagione di tante belle ap– parenze , che ne gli/pecchi fi ueggono,per le quali il mondo fieven: e s'em– pie di Stupore, oue non degenera niente dalla filofiofia naturale in riderci cotefie ragioni. E utiliffima all'afirologia,per dar rifiolutione di molte que- fiioni nelle cofie celefiUcorne verbigratia della macchia della Limadellec- clìffì,&- della proìettion de' raggì,ouemìr abilmente fi firue alla lor intelli geza.Eancodigieuametogrande nella filojofia naturale,per difeorrere in tomo a molte ìmpreffìon'h che nella regione dell'aria fi formanccome fieno gli balonid'iride,& il calor prodotto dairaggifotari,& molti altri effetti, fiopra iqualieffa molto eccelllétemete giudica,^ àifeorre.l Theologi pari- mete nelfpiegare molti fiuoi concetti,fifiruono de gli efsèpi, e fimiliiudini de 1 fipecchi a quella guifia che difie Dante in quella fina grauìffma comedia. P****' Su finofipecch'huoi chiamate Troni Onde rifulge a noi Dio giudicante J£t in quell'altro paffo. Tu dici ucro > che minori, e grandi Diquefiauitamirannelloffeglìo In che prima eh e penfi ilpenfier pandi. Et per grauiffimi misteri la frittura fiacra nomina le vi fieni apparfe * gli eletti di Dio colnomeequìuocoa gli ff ecebi, come fi uede al duo– decimo de' Tittmeri in queluerfio. Si quìs eri:in ter uos Proprietà domi– ni imiifìone appareb o c i . Oue nella lingua Hebrea, quella parola che da' latini è fiata tradotta viftone, fignifica ffecchio , il quale inFtrumen- to non dee abufirfi, come hoggidìauuiene alle donne, che fidamente per far fi lifiie, e polite, per inanellar le chiome, incrcfiere i capelli, im– piastrar la faceta, e da tutte le bande parer feene dipinte, ufino i fipecchi donanti, e didietro, ma per quel fine foto, che mirando la lor bellezza, Vadan cercando di non macchiarla con la difformità de' uìtìì troppo hor- ribili, &• mofiruofi nel loro affetto. Et per talfine mofira il Tetrarca % Kkk che

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