GARZONI - La piazza universale - 1589
S8 4 P J A Z Z A parlo bora ne àiChr'ifialli, ne de'vetri da occhiali,che lo refrangono « & a' quali Aristotile nelle fue Metheore attribuì il nome disecchi; che debbono efier lifici cioè denfi egualmente in tutta la lor fuperficie,priuì di pori,&di meati fenfibilhacciò che il raggio non fta difgregato,difondendo fi per lì pori, & non pofia ritornare a dietro vnito come àewebbe, oltra ciò debbono ancora efierpoliti,eioè privi d'afprez$a,per chefi come ipori per la cauìtà loro , impedìfcon l'unione de'raggi, cofe parimente l'afre^ %aglidifgrega, onde mnjìpofiono riflettere.bifògna ancora che fian tran furenti, perchefianproportionati al lume, fiche non lo difcac ciano da fe prima che figli accofluma conmene ancora che fian opachi, perche effe do trafparenti,& ricevendo in tutti fefleffì il lvme,fe non hauejfero l'opa- co,cheglì impedire ìlprogrefio, il raggio agevolmente potrebbe trappafi- far dall'altra banda, fenza rifletter fi a dietro,però s'appannano da vna ban da con qualche cofa ofeura,come veggiamo neglifipecchì di vetro ìmpiom baio. di pia debbono efier privi d'ogni colore, perche fe baueffero colore in loromn potrebbon mostrar le cefi,fe non di quel color e,che in fi fleffi rite nefferoAll 'altimo conuiene, che fian terfi ,-che netti, & forbiti di poi- uere ,e d 'ogni forte di macchia, ò di fiato di bocca,ò dì qualche liquor tor-> bido, efopra tutto della mala qualità de gli ffiriti, ch'efcono da gli oc– chi delle donne, allhor ch'elle producono il fiore, Le lor differenze fon tali, che oprocedono dall' efienza degliflecchi, ò dalla varietà che pro– ducono nell'atto della riflefiìone . I ffecchi della prima differenza fo– no o naturali, come l'acqva,l 'aria derifa, & le nubì,o artificiali;co– me dì vetro, di Chrìftallo,di marmo,d'acciaio, d 'argento,& oro. Quelli della feconda differenza o non rapprefentano altro che il colore, il che auuiene o perche fin di picchia qvantità rìffietto all'obietto, fi che non pofiono rapprefientarne vna mìnina parte intiera, o perche hanno la fuperficie loro irregolare^ tanto che non ci è parte alcuna regolare, che bzfii a rapprefentare vna pane dell'obietto intiera. 0 rapprefentano le figure compite ,&• perfette ; & quefli fono o irregolari in maniera, che le_ lor fuperficie non fi pofiono ridurre ad vna fol ferma, & tali fono infiniti;ò regolari. & quefli fino i piani, cioè dì fuperficie pia– na, ò sferici,cioè chefono pcrtìone di sfera, o columnari, cioè che fo– no portione dì colonna, ò piramidali, cioè che fono portione di pirami– de ; &cìaficvndi quefli è o conueffo cioè lucido dalla banda conueffa,o cani cioè lucidi dalla banda caua ,de'qvali tratta Vìtellione nel qvìnto li– bro della fiua profpettiua, & il Cardano nel quartodecimo libro D e fub-> AntcrJ o tilitat e . Et dì tutte le forti de' ffecchi ne tratta copiofimente Antonio •da. Porto . a a °p om ne i quarto ubro . D e miraculi s reru m naturalium , 1 termini communi eh'tifano gli fautori dellafpecvlarìafono qveiti nomi antedetti de f eecbì ? i raggi lumino fi > la linea incidente » la linea rifieffa, la linea refratUì
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