GARZONI - La piazza universale - 1589

V %1 V E\S A l E. %%i Paride pìramidali,de gli angolarUde trìangolar 'hde qiiadrangolarì ,de tot bìhali,degobbì ,de rottondi,deglì'inuerfì ,de gli euerfì, depiani ,de conca- 1ii ,de retti, de torti, de fidi, de chiari, defimi, & de mììl' altre Jpecie ,fi qttaltalcunifin merauìglìofi da douero-perche hanno tata forza da reflrin gere i raggi del Sole,che abb ruggìaranno ogni gran cofi, eh e dauanti ui fi poghi.Et di quefli fi dice ejfer slato ìnuentoreTrometheo,®dell'artificio di quefli tali{pecchi ha parlato Orontio Fineo in fino trattato D e Specol o uftpri o , ® dipiu conquefli tali Archimede Sìracufino arfe lenauide gii inimicì,che uenìuano ai danì,-& alla ruina della patria fio. Et firmile a quefiainuentìohe s'ììntefi,che,uno,douendo combattere afiada,& feudo tonunfiuo auutrfarìo,fabrìcò lo feudo in modo,cht,quanàoftriduffe al fn- golar Congreffo,rifetteuai raggi del Sole ne gli occhi del nèmìco,che lab bagliauano sì,che nonpoteua ne offenderete diffenderft, ®pareua come maferpe incantata. Et quefio diede forfè occafìone al diuino Arioflodi fingere lo feudo luminofo d'Athlante.Ma pertoccar qualche cofa dell' ar- teprattka de ffiecchìari intorno aquei communUdìco, che quelli d'accia ìodapoco tempo in qua ritrovati ; fi fanno nella feguente maniera, che piglia rame,e slagno tanto d 'un quato dell altro,® fi fondono infieme nel crofiolo,®per ogni libra dì ditta materia fi mette un 'oncia dfarfienico chri fallino, mezjoncia d'antimonio d'argento, mezfoncia di tartaro di botte calcinato,® fi mefichia ogni cofa infieme,® fi lafiia almeno per quattro bore cofi lìquefatta,ìndì bifigna hauer una forma, laquale èfatta di due pietre di tuffo li file, tra le quali fi pone un filo di ferro ("quadrato della grandezza che fi yoglionfkre ìffiecchi,e detta forma fi siringe fra dui ba foni, ® fi falda un poco,® poi fi buttan gli fpecchi conia fiopradetta materia, & buttati che fono li attacano fiopra una pietra congejfo, ®" fipra un 'altra pietra fi fregano tanto fin che reflino fi}ianati,epoifi lusita– no fopra un feltro con slagno calcinato,® cofi fon finiti, ® di quelli fe ne fanno in dìuerfe forme fecondo che all' buomopiace. Quelli poi di Chri- ilallo che fi fanno a Murano fifanno in altro modo, perche prima fi for– ma alla fornace una palla di vetro grande, o picciola, come i maeflri vo– gliono, ® formata che e lat agitano con forbici, ® fanno pezzi quadri della grandezza, che pare loro, e poi glimettonofopraunapaletta difer ro, & gli tornano nella fornace firia tanto > che fi difendano fipra la det– ta paletta, ® difleft che fono, gli mettono dentro d'un fornello fatto a po- Jla, ® fipra vi pongono della cenere,® cofi empiono il fornello, dandoli alquanto di fuoco,® poi lo Inficiano raffreddare in tutto, e gli cauano fuo– ri, e quello fi fa per cuocergli in modo,cbe fi poffino lauorare, che non fi rompino. Fatto quello vi fono alcuni artefici detti fpecchieri, i quali togliono quefli vetri, & gli fquadrano, ® fopra vna pietra gli mettono nel medefimo modo, che fi fà quelli d'acciaio, ® fi lifiiano da ogni ban- KkX 4 da fiopra

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=