GARZONI - La piazza universale - 1589
ssa T ì u z z At da fopra una certa lafira di ferro, con vna certa fimé^na, che vie* day icenza, ® (pianati che fono fi lufrano., comefglì altri:® poi fi pi– glia vna figlia.d i Magno, groffa come carta reale,®fi'•• mettefopravna pietra,® di fiopra vi fi pone argento vino tanto che fila tutta C.opertfyM di poi fi mette lo ffecchio da un capo,®. fi và ffiingendo apoco apoco tanto che fita tutto fopra la foglia, ® cofi fi lafcia, '® è finito, ® que fi[chiamano(pecchi di Chrislallo, eh>efonbelliffmi. Queifiectchiettipoi di terra Tedefcha,chefon di uetro, ® infirma tonda , e c'banno vn po- co.del colmo ,fifannocon minor fattura,perche formata una certa palla di vetro , fecondo che gli artefici vogliono, dentro per la Canna fi getta vna miftura, fatta di piombo, fiagno, marchefita d'argento,e tartaro e fi rauolge intorno, ® s'attacca al vetro,e quella eh avanza fi vuota fuorif quefle palle poi fi tagliano in pezzj tonti,® quefli fono gli fpeccbiettt de'Todefchi. Si che da per tutto u interviene ingegno,® indufiria, ben– ché all'ultimo queflarte è afiai vana,® inutile al mondo..effindo ritroua- ta piuprefioperfilazxp mondano, che per altro, ® fcoprendofi'weffapi» prefic leggierezza,® bizxaria,che operatione yirtuefa. T^e i/pecchia- ri hanno troppo da vantarfi,perche le lor opere fono fragili come il ve & l honore, & la gloria è tutta apparente^ fofifiiea, come fono le cofi d perfpettiua.ne accade a ricercar da fingi le lorfrodiperche le portano ai doffio, come fanno i ferpenti il veneno ^efjendo che tutta l'arte non è f he fallacia,® inganno troppo chiaro a ciafeuno, e troppo euidente. Hor parliamo degli altri pofefiori. ..», An noratIon e fopr a ncxIv.Diicorfb . : VU ^ 1 ^ C L h i a d v e d i 1 1 Rf>ociig; Ia0) al lib -8,& c. J J- &j4. Coli pia innanz i nel lio•i.&c.S Et pariment e il Cardano , de Renani Varieute. a eart e 6*8. &cofi il libro de teoret i dell Vuechero. a carte , r/y. D E' G ì V D I C I , E T D E S I N D I C I . D i i c . c x I v / . ' \ Chrifipp o l^idEI^ I ^ i n t l C 0 Fitofifo Chrifippo, dichiarando in che modofipoffa l l F r *M^ ' n t c r w r m e > 7 t e dipingere la bella,c vaga imagine della giti i3n [ JìbSi- ^ t Ì a ' ^ et t a f° rm ^ r c il ritratto di qitellatanto ali o l^^^^fj ^L e fiernocuriofo , chel animo quafi da divina forzarapìto, J ^ S ^ * © * amaua di portar lagentiliffmafiaidea internamente im frefia ,-& eternamente nella memoria cóme cofa tenace tenaciffìmamen- tefcolpita. Era la belliffima imago una forma di vergine candida, epu– rai afp etto era grane, e ueheme'nte, gli occhificintillanti dolciumefiam medi fuoco, il vefiimento honorato, e ciuile,® il portamentofuperbo, e raro allafua rara beltà conforme, e conveniente. Et mofiraua il filofofp, nella forma della pìttura,affai chiaramente la convenienza, la qual fi ri– cerca
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