GARZONI - La piazza universale - 1589
9 0 4 "P 1 *d Z Z jL pongonfipoi ad vn fornello di carboni,® fiffiondolì dentro, ffanno falda, re infieme, & beniffimo fregandole per tutto con unbafone a ongbiato, di Antano ben fecco,fiinnoft unire;® da poi che fon ben faldefopra una incu dine piana fi batte, & allonga quella materia, voltando la parte dell'oro cantra l oro,raddoppiandolo a più doppie:® da poi con un martello e'h ab– bia la bocca pianisfima,tato fi batte,che fi conduce fiottile, come fi vuole t ® dopo riquadratolo, ® acconcio a modo, le donne con un paio di forbici longhe.fles(tbili,e taglient'hlo uan tagliando in certe firicciettefrette,®' poi fi rauoghe con unfufio, ò a ruotella, a ad altro modo, fopra il filo, o di lino ,o dìfeta, coprendo bene il detto filo,o tinto in color giallo, o ron– zato , o in altro modo ,crcofi fi fila, attendendo particolarmente il Batti– loro a batterlo in modo, che egli mantenga, ® conferui un bel colore già lo, ® lucente più che pos(ìbilfia.Ma,per fare panni d oro ,o d'argento ,o ricamar d'oro,o d argento, o far lauori doro ri-portati, che fon quelli che il volgo chiama (trafori fi pone un' altraprattica difiintain due mo di.lu- tio è il tirare a torcalo gr offa con l argento ; l'altro a rotella picciolo a ma– no hauendo prima col martello ridotta laverga tonda, ® lunga quanto piufipuole : ® da poidebbefi ricuocere , ® ricotta communementefi conduce a vno arganetto fatto in piano, commefo in un telaro,o alla forza d'mouite,oavn arganogrofo biligato per ritto : ® a qual fio diquefii,o d'altri instromentì, s'addattano le trafile d'acciaio longbe mezzo palmo, con più ordini di buchifitecedenti di grandezza luno all'altro, in ceppi di legname ben fermi, per poter tirare : ® appreffo canvn par di tanaglioni con lo boccalarga, ® dentata, e conte gambe aperte, che filano prefeda vna staffa braccata di ferro,c'hab bia uno oncino da piè,al quale fa attac– cata vna tefia di cingia, ò la tefla d'un canapetto, ® il reilcgirando, fo– pra l'arganetto,o argano graffo, fi pigliano lepunte delle teste del filo del l 'oro, ® dell'argento, & girando con lieue ,vengonfi a tirare le verghel le di dettìmetalli, ® fiifunpaffore per tutti gli buchi della trafila.Oue fi dee auuertìre di tenereonti bene di cera nuouai fili, accio mantengano il color giallo,®- bello,® adattar tanto bene le trafile, che i buchi fi mantengan tondi, ®- che fio no ài finisfimo acciaio ; ® l'oro, e l'argento the tirar fi vuole, fila fino, di natura dolce, e mantenuto ben ricotto per fi no a quel grado, che fi può cominciare a metterlo alla rotella a mano.® questo mede fimo modo fi tiene anco a tirare ogn'altro metallo, cioè accia- ìo,ottone, ® rame,perfar corde àainfirumentimufical'hfittili,® grafie, benché il ferra fi tiri con modo più particolare, come nota Fanoccie nella Tirotecnia&l nono libro,nelfine del capitolo ottauo. Circa l'argento det– to filato in particolare s'vfia questa pr attica , che prima fi troua argen– to di copella, ® fi butta in uerga in cannale onto, e poi la verga fi tonda, e poi fi fa poffare per vna trafila } ouero filiera Cazzale ; ® dopo va ra- fk **e\ *
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