GARZONI - La piazza universale - 1589

V ^ 1 F E \ S jt LE. 00 5 fipato;&poiua indorato d'oro di ceccbini,che fìafufo,battuto,c ajfotiglia to, adoprandofi nello indorare pietre di prafìna,ouer di calcedonia,ouer di Serpentino, & all'ultimo ua tirato per la filiera di nuouo tanto che bafti. kftron CU inftromenti del battiloro fon più particolarmente poi lapietra di fon- rfiJL j**" dametoM cannale,l'incudine,il martello da disliraredeforme da difigrof- fare, lafaldaretta, la batti finora, il piano ò da bagnare, ò da afeiugare, le forme de'quartieri, le forme doro fino, il carro ,la canna, la tanaglia, le pincette, il tur caffo delle pine ette, le forbici, il coflino, il tanìburrino, i libri tinti, lapietra da battere,il martel da battere, le tauole dageffo, le iauole dapefiareja tauoletta da bagnare ipannì,ilpie dì lepre. Et l'attio l'Attioni. ai fono difcolar l'oro, diflirarlo, batterlo, difigrofiarlo, jaldarlo, batter fio– ra, batter quartieri,batter orofino,tondarlo,epartirlo.E il tiraorofta con lefine mifure,i roccbelli,i muflali, i mili, ilgermaninofil ciftis,e il taffo. é appreffo al Filaorofta lafua forbice lunga, il roccheìlo, ilfuffello, il fufio, ilfufaruolo. & cofi taglia l'oro in fottiliffime ttricche, & poi lo fila fit lafeto. Gli indoratori poi, & cofi gli inargentatori (non parlo de'pit– tori, ma di quelli,ch'indorano ferro, e altro metallo jfcaldato il ferro, &ripolito ben bene adoprano un brunitoio di Lapis Ernati s duro, o d'– acciaro temperato da calcar la pannello d'argento, che fiopraui fi met– te . &ufiano di più il mercurio dametter di /opra, il qual fi copre conv- na pannello d'oro, o d'argento, per meglio indorare, o inargentare ; & fopro quell'oro battendo con un cifelletto, gli ficalconofiu fogliami A- rabefichi, & ciò .che all'Indoratore piace j ma bifogna che col rafiiato- io in alcuni luoghi, fittogli rouerfci,o profili, l'oro, o l'argento fi ra– dano defir amente, perche par più bello, &piu indufiriofo, perche di- tnofira oro, & argento infìeme. Trofilafit da poi con un pennello con la uernice dombro ficcandola al talor d'un forno, & riardendola, percht facci il profilo nero, & lufi.r o. & è fecreto grandiffmo. & quefio è il modo con che fi fanno quei lauor etti fiottili d'oro ,oue fono arbori, figure > e animaletti m'inutiffimi, fiopra pugnali & altre arme, che fi chiama– no lauori ditamia, & come fi fanno gli A%imiminDamafico . Ter ma– cinar loro poi, fipigliaun piatto dimaiolica con acquadi gomma Ara– bica dentro, & nifi butta dentro il ritaglio dell oro, & fi macina con la punta dei diti, finche fìa fittile, &poificauadelpiatto,&fivuotaitt un bicchiero,o fitrtella, & ini fi lafciadarben giù l'oro, gettando uia t'acqua, & safeiuga a calore del fuoco, & cofi èfatto . Tutte le maga' gnepoi deiTiratori da oro infilo> & cofi dell argento confiftono nella m e- j chiamo maggiore di quello ch y è pianile, & nel falfificare l'uno, & l'altro,come fifa in Milano, in Bologna, ìnBrefcia, in Epma, in Tri– poli, in Venetia, & altroue , da maeHri operanti in cotefto mesliero, del qualefioabaHan%aragìonatQ. Anno-

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=